ZURADELLI Giuseppe

ZURADELLI Giuseppe

(Bogliaco di Gargnano, 2 luglio 1798 - 5 dicembre 1880). Di Francesco e di Domenica Carattoni. Di famiglia numerosa (erano 12 tra fratelli e sorelle) con proprietà terriere a Bogliaco. Compiuti i primi studi a Brescia, frequenta l'università di Pavia dove è tra i prediletti dell'ab. Pietro Tamburini e dove si laurea in Diritto civile e penale. Nominato, appena laureato, professore supplente all'Università di Pavia, alla cattedra di diritto mercantile (1822-1824) «spiegato sulle basi della scienza del commercio e della legislazione austriaca sui cambi, di diritto marittimo e di navigazione», dà tale prova da essere nominato, a soli 26 anni, dal 1824 al 1859, professore di Statistica generale d'Europa e in particolare austriaca nella facoltà legale e dal 1840 al 1859 professore incaricato dell'insegnamento dei trattati legali ai futuri ingegneri civili, architetti e periti agrimensori. Aperto ai problemi politico-sociali ed economici del tempo, collabora al "Crepuscolo" di Carlo Tenca. Nel 1848, scoppiata la rivoluzione, conduce a Milano, per metterlo a disposizione del Governo provvisorio insurrezionale, un gruppo di studenti dell'Università. A causa di ciò nell'ottobre 1850 il governo austriaco, con ordine ministeriale, lo destituisce dalla carica di professore universitario «per la parte da lui presa alla rivoluzione» e lo priva dello stipendio.


Con la liberazione della Lombardia nel 1859 viene richiamato a Pavia per insegnarvi Diritto internazionale. In due riprese ricopre la carica di rettore magnifico. Abbandonato l'insegnamento, nel marzo 1867 corre alle elezioni politiche per il partito liberale e conquista il collegio di Salò con 318 voti sui 277 dell'ing. Gerolamo Cantoni. Abbastanza assiduo ai lavori della Camera, vi vota, in generale, per il Governo. Vi pronuncia qualche discorso ed è membro di giunte e commissioni. Si adopera per il congiungimento ferroviario con Desenzano, per la revisione dell'estimo dei boschi, per la perequazione dell'imposta fondiaria, per la concessione alla Riviera del Garda della coltivazione del tabacco, per l'istituzione del Credito fondiario italiano sulla base della proprietà immobiliare. Ritiratosi nel 1870 a Bogliaco, vi muore nel 1880 dopo tre anni di malattia.


Si interessò e scrisse di molte questioni sociali ed economiche, dall'igiene nelle risaie alla proprietà fondiari e all'agricoltura, al mutuo credito, alla proprietà immobiliare. Nel 1865 una sua memoria sulle condizioni della proprietà fondiaria e dell'agricoltura di Lombardia provocò la nomina, da parte dell'Ateneo di Brescia, di una commissione per l'approfondimento del problema. Scrisse anche della questione veneta e dei confini naturali e politici dell'Italia.


Nei "Commentari dell'Ateneo di Brescia", del quale fu socio onorario dal 1839, compaiono: "Saggi teorici di statistica e di politica" (1839, pp. 61); "Della teoria della statistica"; "Della presente condizione della proprietà fondiaria e dell'agricoltura nella Lombardia e nell'Italia in generale; e proposta di un Istituto di mutuo credito fondiario ed agrario" (1865-67, pp. 33).


PUBBLICAZIONI: "Statistica generale degli stati europei, di Giorg. Norb. Schnabel; recata dal tedesco in italiano dal Dr. C. R. e pubbl. coll'aggiunta di alcune note per cura di G. Z." (Pavia s.d.); "Beatrice contessa di Tenda. Tragedia" (Milano, 1822); "Saggio di teorica della scienza statistica" (Pavia, 1822); "Preliminari alle teorie statistiche" (Pavia, 1838; 1844); "Saggi di teorie statistiche e di un sistema di scienza legislativa. Territorio degli Stati" (Pavia, 1839); "La questione dell'Aunis dal lato del diritto della politica e della morale" (Milano, 1863); "Confini naturali e confini politici dell'Italia. Il Trentino" (Pavia, 1866).