WASSININGO o Wuassiningo

WASSININGO o Wuassiningo

Corte del monastero di S. Giulia in Brescia, registrata nell'inventario del Monastero dell'875-906 della quale dà una precisa descrizione. «Al centro possedeva due case con una caminata; all'intorno più o meno vicini vi erano campi, qualche vigneto, prati, pascoli ed una selva, o vasto bosco di rovere sufficiente per l'ingrassamento di venti maiali. Di pertinenza della Corte vi erano quattro sorti, l'una delle quali era coltivata da un servo e tre da coloni manenti, mentre una quinta era affidata allo scario. Altre quattro sorti sono chiamate assenti, forse perché più discoste e lontane. Lo scario poi, un certo Pietro, sopraintendente della Corte, aveva in beneficio una miniera del ferro, e con questa pare anche un forno fusorio, per cui ogni anno, tra l'altro, era obbligato dare al Monastero di S. Giulia 130 libbre di ferro».


Gli storici, dal Sina al Pasquali, tendono a far coincidere la località con Siniga di Grignaghe nel territorio di Pisogne in quanto è elencata appena prima dei possedimenti del monastero in Valle Camonica, facendone derivare il nome da un Wassiningo, nobile longobardo che quando vide sfasciarsi il dominio longobardo avrebbe donato il suo fondo al monastero bresciano.