VEZZOLI Gian Marco

VEZZOLI Gian Marco

(San Pancrazio, Palazzolo, 23 giugno 1865 - 22 maggio 1937). Di Giovanni Battista (v.). Laureatosi in legge, si dedicò a fondo alla vita amministrativa ed economica della plaga palazzolese. Eletto nel 1891 presidente della Società Operaia Palazzolese, la diresse fino al 1894 promuovendo molte iniziative. Nel 1901 promosse la Cooperativa Edificatrice Case Popolari, nel 1908 fu tra i promotori, e presidente per un decennio, dell'Associazione agricola commerciale e industriale della Media Valle dell'Oglio, la quale contribuì decisamente a far emergere, dibattere e anche risolvere molti problemi della zona. Fece parte del Comitato per l'allargamento e la sistemazione dell'antica strada Francesca: Paratico-Palazzolo-Pontoglio-Orzinuovi decretata dalla provincia, in data 19 marzo 1909, con a capo l'on. ingegner C. Corniani; sempre si adoperò per ottenere appoggi e concessioni alle innumerevoli iniziative tendenti ad un miglioramento della viabilità della zona, specie per quanto riguardava i nuovi tratti ferroviari: Bergamo-Palazzolo-Rovato e Palazzolo-Sarnico.


Alla vigilia della Prima Guerra, nel dicembre del 1914, creò il Sotto Comitato della Croce Rossa della Media Valle dell'Oglio che ebbe dal Presidente Generale, il conte della Somalia, una speciale ed eccezionale concessione di giurisdizione per tutta la Media Valle dell'Oglio, sia bresciana che bergamasca. Fu Presidente dell'Ospedale di Palazzolo nel quale accolse i primi feriti di guerra il 25 settembre 1915. Nel nuovo edificio scolastico aprì un analogo ospedale da campo di 400 letti. Fu inoltre promotore di un piccolo cimitero di guerra e del monumento ai caduti nel cimitero di Palazzolo, inaugurato l'1 novembre 1930.


Durante la guerra 1915-18 fu l'iniziatore del maggior numero di opere di assistenza ai soldati al fronte, ai feriti, ai prigionieri ed ai profughi. Fu presidente del Comitato locale della Croce Rossa e promosse il Comitato di Mobilitazione Civile sorto all'inizio della guerra ed eretto in Ente Morale il 9 gennaio 1917.


Il 23 giugno 1918 organizzò nella Sezione di Palazzo lo l'Associazione dei Mutilati e degli Invalidi di Guerra della Franciacorta. Il 19 marzo 1922, per sua iniziativa, veniva aperto il Dispensario antitubercolare e di igiene sociale. Egli provvide alle prime colonie climatiche per bambini bisognosi, creando nel 1925 la colonia alpina "Vezzoli" a Borno e sostenendo la colonia di Valledrane. Nel 1919 appoggiò le liste dei Combattenti, aderendo poi al Fascismo. A Milano, dove spesso abitava (in piazza Belgioioso) nel 1924 fondò il Patronato "A. Sciesa" a favore dei Veterani e Garibaldini lombardi. Allo scopo di raccogliere fondi, ideò anche la famosa Pipa, opera dello scultore Paolo Troubetzkoj, offerta poi anche a Mussolini in occasione dei festeggiamenti fatti ai Veterani Garibaldini nell'aprile 1926.


Fu, particolarmente nel primo dopoguerra, uno dei più tenaci promotori della navigazione interna. Fu Presidente del Consorzio di grande navigazione: Monza-Palazzolo-Lago d'Iseo-Brescia-Mantova per il quale nel febbraio del 1919 la Commissione Speciale aveva fatto una dettagliata relazione-programma corredata del regolare progetto redatto sugli studi degli ingegneri Luigi e Giuseppe Faccanoni. Fu poi presidente del Comitato Bresciano di Navigazione interna da lui stesso presentato il 26 febbraio 1922 e calorosamente approvato. Fu inoltre uno dei membri più attivi del Congresso internazionale per le acque, tenuto a Venezia nel 1931. Patrocinò progetti per la trazione meccanica sulla via Francesca, fu tra i pionieri e vice presidente della Società dell'Autostrada Brescia-Bergamo, fautore e sostenitore della regolazione delle acque del lago d'Iseo, caldeggiò la creazione, all'incile dell'emissario, di opportune opere di sbarramento, i cui lavori iniziarono nel novembre del 1931 e furono ultimati nel 1933, con una spesa di circa cinque milioni. Sul piano locale si batté per la creazione del Comune autonomo di San Pancrazio. Appassionato di agricoltura, negli anni '20 realizzò uno fra i più grandi pereti della Lombardia. Intraprendente, vulcanico, come lo definì l'on. Luzzati, subì alti e bassi finanziari, fece vita brillante, fu amico di artisti (lo scultore Troubetzkoj, il pittore Todeschini del quale raccolse una vera collezione, il commediografo Silvio Zambaldi), di uomini politici e della finanza. Fra i riconoscimenti ebbe l'onorificenza di Grande ufficiale dei SS. Maurizio e Lazzaro.