VALOTTI Antonio (2)

VALOTTI Antonio

(Brescia, 31 maggio 1855 - 9 agosto 1924). Del conte Diogene (v.) e della contessa Barbara Fenaroli Avogadro. Consigliere provinciale per il collegio di Verolanuova e membro effettivo della Deputazione provinciale, fu tra i propugnatori più attivi del miglioramento della viabilità e del servizio tranviario specie nella Bassa Bresciana. Fin dal 1888 fu presidente del comitato organizzativo del Congresso d'igiene a Brescia. Con la consorte, contessa Vittoria De Rosmini, si dedicò con costanza a molte opere di carità, di assistenza e di beneficenza. Presidente effettivo e poi onorario del Sotto Comitato e dell'Unione delle Donne della Croce Rossa «un luogo, scrive Marziale Ducos, dove il conte Valotti non mancava mai», fu attivissimo nell'assistenza ai feriti di guerra con, instancabile, la moglie, vicepresidente dell'Unione Donne della Croce Rossa. Fu tra i sostenitori più tenaci della Croce Bianca; tra i creatori e presidente dei Dispensari antitubercolari e istituti affini; delle Colonie di profilassi antitubercolare e del Nido di Mompiano; membro della Commissione dell'Ospizio marino bresciano; nel Consiglio dell'Istituto Pavoni che sostenne in ogni modo; nell'Istituto bambini rachitici. Durante la I guerra mondiale fu particolarmente attivo nel Comitato di preparazione, nella giunta esecutiva dell'ufficio provinciale per la pensione di guerra. Nella scia di una tradizione familiare diede forte impulso per tutta la vita all'Istituto Pavoni. Con la consorte (che fu anche attiva, dal 1917, nel Comitato pro Templi Votivi e nel 1919 fu vicepresidente del Comitato per la celebrazione della vittoria e dei caduti) chiamò a Brescia e sistemò nell'ex canonica di S. Alessandro e poi, assieme alle sorelle Beatrice e Teodora, a Mompiano, le suore Camilliane.


Con il conte Battista Fè e l'avvocato Francesco Orefici, formò quello che era chiamato il Trio della Deputazione del Teatro Grande nella quale operò per più di vent'anni e che lasciò solamente nel 1922. Amico di molti artisti e in particolare di Giacomo Puccini fu tra coloro che, al Teatro Grande, portarono al trionfo il 28 maggio 1904 la Butterfly, dopo un clamoroso fallimento a Milano. Fu promotore di molte altre opere liriche. Dal 1911 fu presidente dell'Istituto filarmonico del Teatro Grande. Quando si prospettò l'idea di acquistare il Teatro Sociale per trasformarlo, fu tra i principali promotori e ne fu presidente a lungo. Nominato vicepresidente dell'Esposizione Bresciana del 1904 curò la sezione sportiva giudicata "la sezione più completa, più ordinata, più elegante di tutta la mostra". Commendatore della Corona d'Italia, fu pure cavaliere d'onore e di devozione del Sovrano Ordine di Malta.