UNIONE Uomini di Azione Cattolica. Federazione diocesana

UNIONE Uomini di Azione Cattolica. Federazione diocesana

Uno dei rami nazionali dell'Azione Cattolica Italiana sotto il nome di Federazione Italiana Uomini Cattolici, apportata dall'Enciclica "Ubi arcano Dei" del Natale 1922 di Pio XI con la quale vennero precisati i fini dell'apostolato cattolico, ma che era già anticipata da raccomandazioni del Papa ai vescovi fin nell'ottobre precedente. In diocesi di Brescia ne venne dal vescovo affidata la guida al comm. Costantino Franchi e a mons. Mosè Tovini. Accolta con un certo scetticismo dal clero e dallo stesso laicato, faticò a decollare fino a quando ne venne incaricato come "propagandista" don Giuseppe Schena. Un primo radicamento si verificò il 29 aprile 1923, con la costituzione a riforma della Giunta Diocesana, della federazione Diocesana dell'Azione Cattolica e nel novembre 1923 con la costituzione di un Consiglio Federale provvisorio. Attraverso la costruzione di gruppi di base, specie con elementi usciti dalla Azione Cattolica giovanile, e con l'appoggio del clero più aperto, nel 1925 si contavano 14 associazioni che al I Convegno diocesano del 13 dicembre 1925 salivano a 20 con 600 iscritti. Il Convegno accelerò molto il radicarsi dell'Unione attraverso adunanze, convegni di zona, ecc. Gli 800 tesserati nel 1926 salirono nel 1927 a 1100, distribuiti in 45 gruppi o sezioni, e nel 1929 a 1780. Si moltiplicarono negli anni seguenti anche gli esercizi e i ritiri spirituali mentre organizzativamente la Federazione si andò articolando in consigli parrocchiali. Nel 1934 i gruppi erano 91 con 2.652 aderenti. A don Schena, dimissionario, succedeva nel maggio 1934 don Giuseppe Almici, che portò l'Unione a nuovi successi con l'intensificazione della formazione spirituale insieme al rafforzamento organizzativo per far fronte alla diffidente vigilanza del regime fascista. Nel 1940 i gruppi erano 195 con 6.252 iscritti.


La guerra vide gli uomini cattolici impegnati in un'intensa opera caritativa e nella lotta clandestina nella resistenza per cui, nel 1945 i gruppi erano 210. L'impegno di molti in politica, nel sindacato, nelle amministrazioni portarono al IV Congresso diocesano del 1947, ad una diminuzione dei gruppi a 175 e degli iscritti a 4.004. Seguì una decisa ripresa che nel 1952 portava i gruppi a 274 e gli iscritti a 6.859 e nel 1957 a 311 associazioni e a 8.071 iscritti. La situazione si mantenne stabile per alcuni anni fino alla crisi che dagli anni '60 si andò sempre più accentuando fino allo scioglimento dell'Unione con la riforma dell'A.C. del 1970 e alla confluenza nel settore adulti.