TERZI Andrea

TERZI Andrea

Sec. XVII. Ritenuto bergamasco ma abitante a Brescia. Noto fino a pochi decenni fa solo per aver dipinto a Trescore Balneario una pala raffigurante S. Bartolomeo (1624) desunta da una incisione del De Ribera. Invece dimorante a Brescia eseguì altri lavori tra i quali, con Camillo Rama in S. Maria del Carmine, un medaglione dell'altare di S. Cecilia, la cupola dell'altare di S. Andrea Corsini e altri affreschi nella navata centrale. A Bagolino, nella parrocchiale, dipingeva nel 1636 assieme al Gandino l'Incoronazione della B.V. Maria, il Padre Eterno, l'Eucarestia con l'Ostia sacra sorretta da cori di Angeli, la B.V. Annunciata, gli Evangelisti, due putti. L'intervento è stato al centro di contestazioni, come ha documentato Uberto Formenti. In S. Faustino Maggiore a Brescia lascia un S. Girolamo (sopra un confessionale della parete di destra) condotto, come già il Paglia scriveva "su l'andamento dello Spagnoletto, colorito con feroce maniera, benché quanto all'unione riesca un poco cruda". Luciano Anelli ("Pietro Bellotti" p. 42) ha sottolineato come "col suo plasticismo outré, con il suo caravaggismo alla Ribera più alla Gentileschi o meglio a metà strada tra Orazio Gentileschi e Nicolò Régnier, mostrava con più chiarezza di altri la nuova via della pittura settecentesca e dopo aver realizzato una gran copia di opere prima di questa diede in essa una "disvolta" e "risolutione sulla scia del caravaggismo del Ribera". Lasciò inoltre un dipinto del "Salvatore" del quale non si conosce l'ubicazione.