SCUDERIA
SCUDERIA
È l'insieme di ricovero cavalli, selleria, atrio per carrozze, alloggio stalliere. Significato sportivo acquisito: la proprietà (l'insieme) di cavalli per competizione in frotta (trotto e galoppo) caratterizzata dai colori (giubba) autorizzati dagli enti nazionali. Risale ai Greci l'origine delle corse ippiche, alle quali si appassionarono anche i romani che stabilirono precise norme per l'allevamento e l'addestramento dei cavalli. In epoca romana a Roma vi erano due scuderie, entrambe statali, contraddistinte da due colori diversi sui vestiti dei concorrenti. Nei circhi, che assolvevano per lo più la funzione degli ippodromi, venivano disputate gare quasi quotidianamente, anche di notte, che riscuotevano grande successo di folla, che si divideva nelle due fazioni di colore diverso. A Costantinopoli le due fazioni sportive degli azzurri e dei verdi portarono le rivalità del circo in campo politico, trasformandosi in partiti politici.
A Brescia in epoca romana il circo per i cavalli era presumibilmente nell'attuale piazza Tebaldo Brusato; in epoca medievale non si hanno notizie di corse di cavalli ed in epoca rinascimentale non ci sono scuderie e il palio non è una competizione organizzata di cui ci sia documento storico. In pratica fino all'Ottocento non vi sono notizie di competizioni sportive e di scuderie. Nell'Ottocento Gerolamo Fenaroli aprì una scuderia con giubba bianca e blu nell'attuale villa degli Scalabrini, a Rezzato, con la quale corse in ippodromi italiani e stranieri. La giubba passò per eredità ai marchesi Fassati di Balzola a Passirano, che ebbero la scuderia che vinse il I Gran Premio di Galoppo intitolato a Emanuele Filiberto.
Dal 1900 fino alla II guerra mondiale ebbero scuderie bresciane di galoppo: nob. Sandro Rota, nob. Scipione Guaineri, dott. Filippo Grasso Caprioli, Daniele Palazzoli (v.). Nel II dopoguerra sono di rilievo: Scuderia Capriolo di Adriano Grasso Caprioli; quella di Vincenzo Bettoni; Scuderia Le Roncaglie di Adamo Pasotti; razza del Soldo, di propr. Crespi, ospite con l'allevamento a Bagnolo; scuderia Aurora del comm. Citterio, milanese, ospite a Bedizzole (ora ospita il trotto); razza La Tesa del comm. Oddino Pietra, che acquistò "Il Soldo" e passò poi a Franchini; Scuderia Siba, dei fratelli Balzarini, a Roncadelle (trotto e galoppo). Queste ultime sono le più grandi scuderie italiane. C'è poi la scuderia "La Scovola" di cavalli da concorso ippico, aperta da Silvana Lucchini. Degne di menzione sono anche le seguenti scuderie bresciane: Serafino Valsecchi (a Rodengo Saiano); Leonessa, di Bonomi; Az. Agricola S. Felice di Mosca; Euclora, di Castellani; Crescini; Sterli; Romano; Aliprandi-Cavagnoli, che ebbero la più grande scuderia italiana di cavalli a ostacoli; Amadei; Brack; Cadei di Ungaro; Veschetti; Berardi; De Giovanni, a Polpenazze; Lombardi, a Montichiari; La Serenissima a Ciliverghe.