SCHINER Matteo, detto il Cardinal Sedunense

SCHINER Matteo, detto il Cardinal Sedunense

(1465 - Roma, settembre 1522). Ecclesiastico e uomo politico svizzero antifrancese e legato alla parte imperiale, fu vescovo di Sitten (o Sion), signore del Vallese. Favorì in tutto la politica di Lodovico Sforza (il Moro), fu tra i promotori della Santa Alleanza (ottobre 1511). Creato nel 1511 cardinale e legato pontificio presso l'imperatore e gli svizzeri, e vescovo (1511-1517) di Novara, si adoperava inutilmente per elevare il vescovo di Brescia, Zane, al cardinalato. Nel gennaio 1512 entrò sempre più decisamente nelle vicende bresciane, stringendo accordi con i congiurati bresciani ed il governo veneziano, impegnandosi a calare in Lombardia con le sue truppe in concomitanza con l'insurrezione di Brescia, ma l'azione fu sospesa. Dopo la battaglia di Ravenna partecipò alla scacciata dei francesi dall'Italia. A Venezia ebbe contatti con i fuoriusciti bresciani, sollecitandoli a marciare verso la loro città e assicurandoli dell'aiuto svizzero; ma poi li disconobbe, facendone arrestare alcuni (fra cui Gian Giacomo Martinengo) e costringendoli a pagare una taglia. Entrò in Cremona ed in Pavia, accolse la sottomissione di Milano e assicurò il ducato a Massimiliano Sforza, ma ottenne per gli svizzeri Lugano e Locarno e spadroneggiò nel milanese. Nel luglio 1512 benché Venezia lo avesse in sospetto di voler restaurare il ducato di Milano congiunse a Piacenza le sue truppe con quelle venete, puntando su Pontevico e poi attraverso Bagnolo Mella e S. Zeno collaborò dall'agosto all'ottobre all'assedio di Brescia, favorendo l'occupazione spagnola di Brescia e continuò ad appoggiare la politica di espansione in Italia dell'imperatore Massimiliano. Sconfitto nel 1515 a Melegnano da Francesco I e dai veneziani dovette abbandonare la Lombardia e rinunciare al vescovado di Alessandria, conservando il Canton Ticino. Nel dicembre 1518 si adoperò con i conti Lodrone presso l'Imperatore perché fossero approntati denaro e aiuti a Brescia. Nel maggio 1516 raccolse le truppe imperiali tra Lonato e Peschiera, ma fallito il tentativo di affermazione dell'imperatore Massimiliano I di affermarsi in Lombardia, lo seguì a Bolzano manifestando il più vivo disappunto per la caduta di Brescia nelle mani di Venezia. Nel 1520 ottenne il vescovado di Catania, in compenso della perdita del Vallese, dove si erano sollevati i partigiani della Francia. Nel 1521 condusse un esercito di svizzeri alla conquista ispanopontificia di Milano. Il Nassino ricorda come il 25 ottobre 1521 il card. Schiner a capo di 16 mila soldati ordinava da Castegnato al comune di Montichiari di mandare al suo accampamento 25 some di farina di frumento per fare il pane. Nello stesso giorno il cardinale era con il conte Bartolomeo Martinengo di Villachiara a Montichiari alloggiato nella casa Tabari presso l'osteria comunale di Montichiari.