SALA Angelo

SALA Angelo

(Verolanuova, 10 maggio 1875 - Brescia, 15 marzo 1939). Di Giovanni Battista e di Teresa Rebuschini. Studiò presso l'Istituto Artigianelli passando poi alla Scuola Moretto dove ebbe come docenti artisti quali: Arnaldo Zuccari, Chimeri, Castelli, Zatti... e dove ottenne affermazioni nei corsi di figura (1897, 1898, 1902: menzione onorevole) e medaglie d'argento, sempre per la figura, negli anni 1901 e 1904. Fu poi disegnatore dell'Unione Tipografica Bresciana e i suoi cartelloni propagandistici furono presto apprezzati. Tra l'altro fu particolarmente apprezzata una "affiche" su commissione di Angelo Gennari per le R. Terme di Sirmione sparsa a migliaia di esemplari in Italia ed all'estero; "lavoro geniale e sopratutto indovinatissimo" raffigurante una sirena che emerge col corpo dalle acque azzurre del Garda, recando in mano una coppa dell'acqua portentosa che versa prodiga all'umanità sofferente: sullo sfondo si profila la Rocca Scaligera di Sirmione e più in là le grotte famose. Nel 1909 vinse il bozzetto del cartellone di réclame, vincitore della gara artisti dell'Esposizione internazionale di applicazioni dell'elettricità, raffigurante «la sorgente, prima creatrice della forza che dona alla valle le sue acque. È una figura di donna che versa acqua in una turbina, mentre un uomo ignudo alza la lampada a riflettore riverberando la città posta sullo sfondo». Cartellone esposto ad Arte in famiglia nel gennaio 1909 assieme ad una testa in pastello. Si dedicò anche alla cartolina. Ugo Spini, V. Pialorsi segnalano le seguenti: Esposizione internazionale di applicazioni dell'elettricità (1909, del tutto simile al manifesto); U.O.E.I. Sezione di Brescia (1914); A Sua eccellenza Antonio Salandra, con immagine della Vittoria alata (1916); Società Impiegati daziari. Brescia (s. d. ma 1925 circa). Come ha sottolineato Riccardo Lonati: «Per l'autorevolezza acquisita, è chiamato a far parte di varie commissioni, nel 1914 è nella giuria che assegna il Legato Brozzoni allo scultore Regosa. Il successivo anno è apprezzata una sua cartolina. Già da qualche tempo assiduo espositore in seno all'Arte in famiglia, con i più noti artefici di quel benemerito sodalizio condivide le iniziative benefiche sia durante, sia dopo il conflitto mondiale.


L'attività artistica di Angelo Sala si protrae a lungo: lo si trova presente alle Triennali d'arte (1928), ai premi Valtrumplini (1937)». Lo stesso Lonati ha scritto che come paesaggista, ritrattista, la sua pittura si fa apprezzare per delicata vivezza dei colori, per il tratto mosso caratterizzanti opere colme di «grazia, finezza, diligenza... mirabili per fusione e dolcezza». È del 1915 il disegno dell'altare della parrocchiale di Borgo Trento. Si dedicò con passione alla miniatura. Pregevoli miniature in avorio espose nel dicembre 1922 ad Arte in famiglia. Un ritratto in miniatura di Angelo Cresseri è nella Pinacoteca Tosio Martinengo. Particolarmente intensa la sua attività come restauratore. Coadiuva il comm. Silvestri nel restauro dei dipinti della Pinacoteca comunale Tosio-Martinengo e di quelli restituiti alle chiese nell'immediato dopoguerra. La sua passione e la sua coscienziosa perizia nel restauro gli valsero numerosi incarichi di fiducia da parte della R. Sovrintendenza all'arte medievale e moderna per Lombardia, in città e in provincia. Tra i restauri più importanti sono ricordati quelli agli affreschi della chiesa di S. Francesco di Brescia (1912), del Santuario di S. Maria delle Grazie e di chiese della città e della provincia e per privati. Restaurò fra gli altri un grande quadro del Celesti nella Basilica di Verolanuova (1933), una pala della Madonna del Rosario della Chiesa di S. Francesco (1938), della visita di S. Carlo Borromeo a Sale Marasino (1938). Ultimi restauri operò nel 1939 nella chiesa di S. Maria della Neve di Pisogne. Fu inoltre restauratore di libri. Come ha documentato Ugo Spini: «Per la Scuola Editrice realizzò l'illustrazione di coperta dei volumetti appartenenti alla «Piccola biblioteca scolastica» realizzata negli anni Dieci e che comprendeva operette di vari autori tra cui il più celebre, o il meno obliato, pare essere Arturo Marpicati. In anni più tardi il Sala illustra tra l'altro il diario del cappellano militare C. Bonini "Alla guerra" (La Scuola, 1928) dove notiamo una certa stanchezza nelle vignette riscattata invece dalle figure allegoriche del Trionfo, che svetta su un'Aquila bicipite mortalmente trafitta e nell'immagine ingenuamente ma efficacemente simbolica dell'Insidia». Illustrò inoltre il volume "Alla luce dell'esperienza" di Maria Magnocavallo (Brescia, La Scuola 1922). Tenne scuola a molti fanciulli e giovani. Anima candida, fu apostolo fra la gioventù specie dell'Oratorio della Pace che frequentò fino alla morte.