SALA Alessandro
SALA Alessandro
(Brescia, 16 settembre 1777 - 18 giugno 1846). Di Carlo e di Teresa Richiedei. Di nobile, antica famiglia, fin da fanciullo manifestò inclinazione alla pittura, iniziando l'apprendistato in città e completando gli studi a Bologna e Firenze. Tra la prima testimonianza della delicatezza artistica del Sala ci sono i ritratti del padre e della madre che egli dipinse a quindici anni d'età, con le iscrizioni rispettivamente: «UT SEMPER VITAT / CAROLUM SALA PATREM OPTIMUM / ALEXANDER FILIUS ANNORUM XV PINXIT MDCCXCII» e «HANC THERESIAE RICCHIADEI EFFIGIEM / MATRIS DILECTAE / ALEXANDER SALA FILIUS ANNORUM XV / AMORIS MONUMENTO PINXIT MDCCXCII». Perfezionò poi il gusto artistico viaggiando per l'Italia e tra i monumenti a Roma e di Napoli. Frequentò i salotti bresciani specie quello della contessa Paolina Bergonzi-Tosio e fu in contatto con eruditi ed intellettuali del suo tempo. Di lui Giov. Battista Pagani (che presentò all'Ateneo per l'anno 18451846 una comunicazione manoscritta su "La vita di Alessandro Sala, pittore e scienziato di Brescia") scrisse che "trattò l'arte per soddisfare se stesso e compiacere agli amici e ai cittadini, non già per lucro". Gaetano Panazza mette poi in rilievo come egli "si dedicò sia alla pittura sacra come al paesaggio ed al ritratto - settore nel quale riuscì particolarmente vivo -, copiò opere di maestri antichi, con grande accuratezza e con fine sensibilità cromatica, divenendo con Domenico Vantini, con il Teosa e col Dragoni, con Luigi Basiletti uno dei migliori rappresentanti della corrente neoclassica di Brescia. Tra i più conosciuti suoi ritratti è quello di N. Tartaglia, donato all'Ateneo di Brescia. suo studio è adorno dei proprj lavori, ed i replicati ritratti da lui eseguiti in varie grandezze della famiglia Martinengo-Colleoni dimostrano la sua perizia nell'arte pittorica". Come ritrattista lavorò quasi esclusivamente per famiglie nobili (Averoldi, Cigola ecc.). Come pittore sacro si segnalò per alcuni quadri, il migliore dei quali è ritenuto la pala di S. Caterina (in sostituzione di altra dello Zaniberti) per la chiesa di S. Carlo, ed ora presso l'IPAB Casa di Dio di via Moretto, considerato da Luciano Anelli "un quadro da re" "uno dei più bei quadri dell'Ottocento bresciano". L'Anelli considera del resto il Sala un "nobilissimo pittore del nostro Neoclassico tanto celebre ai suoi giorni osannato e venerato" quanto non studiato ai nostri giorni se non per le sue "virtù" di restauratore. Disegnatore e incisore accurato riprodusse in un album numerosi quadri per cui Paolo Brognoli nella "Guida di Brescia" (1826) scrive: "Non solo co' suoi dipinti si è fatto distinguere questo signore per un valente pittore, ma anche colla più volte citata collezione dei quadri scelti di Brescia da lui delineati, incisi e descritti in un bel volume, per cui ha immortalato il suo nome. In esso si vede che i suoi contorni sono giusti, nobili ed eleganti, ed hanno grazia e forza, e che con pari maestria e vicendevole valore maneggia il pennello, il bulino e la penna". Si dedicò anche alla miniatura. Molto ammirata fu una sua miniatura in pergamena dell'"Incoronata" di S. Nazaro a Brescia. Nel 1817 pubblicò l'opera "Collezioni de' quadri scelti di Brescia" contenente incisioni a contorno riproducenti 68 capolavori dei sec. XVI-XVII. Fu restauratore di quadri specie del Moretto, del Paglia (Deposizione di Cristo) ecc., rilevando particolare bravura «come, scrive Luciano Anelli, possiamo ad ora ad ora constatare vedendo la riuscita del suo operare, sui quadri sui quali mise le (delicatissime) mani». Fu particolarmente attivo nell'Ateneo di Brescia nei cui atti si legge: «Ammesso tra gli alunni dell'Accademia il 16 febbraio 1807, divenne socio onorario il 7 gennaio 1816 ed attivo, sebbene non risulti dai Verbali, certo prima del 4 febbraio 1821, perché a questa data figura eletto a censore: onore che gli fu conferito per altre tre volte; e finalmente per la morte del Vice-Presidente Bar. Sabatti, gli fu sostituito il 14 gennaio 1844. Appartenne a varie Commissioni». "Zelantissimo" nella presidenza della Biblioteca Queriniana ebbe l'incarico di illustrare i tre Dittici, l'evangelario ed altri manoscritti della Biblioteca stessa. Collaborò attivamente alla stampa del Patrio Museo Illustrato. Su invito nel 1827 dell'Ateneo compilò una Guida di Brescia che ebbe il primo premio dell'Accademia e che, riveduta ed aggiornata, venne stampata nel 1834 con il titolo "Pitture ed altri oggetti di belle arti in Brescia". Fece parte di commissioni pubbliche. Il 25 novembre 1842 veniva eletto nella commissione per le modifiche da apportare alla porta di S. Giovanni. Appassionato di mineralogia nel 1835 presentò all'Ateneo una memoria sullo stato delle scienze naturali nella storia e un catalogo ragionato dei minerali della provincia. Studioso inoltre di storia bresciana lasciò su di essa numerosi manoscritti finiti nella raccolta Ferrajoli della Biblioteca Vaticana (307 ff. in Collezione Ferrajoli 811). Si segnalò soprattutto per le seguenti opere: "Collezione de' quadri scelti di Brescia disegnati, incisi ed illustrati" (Brescia, dai tipi Franzoni e socio 1817 in foll.); "Pitture / ed / altri oggetti / di / belle arti / di Brescia / Brescia / presso Francesco Cavalieri / 1834", 178 p. (ma stampato dalla Tipografia Pio Istituto Pavoni), (Ristampa anastatica: Brescia, 1984); «Illustrazione di monumenti antichi di spettanza della municipale Biblioteca Queriniana di Brescia, lavoro assuntosi a preghiera della presidenza di tale Istituto da nobile A.S. ecc.» (Milano, coi torchi di Paolo Ripamonti-Carpani, 1843). Oltre ad alcuni quadri all'Ateneo di Brescia presentò nei "Commentari" le seguenti memorie: "Trenta delle più pregevoli dipinture, che ornano la nostra città, illustrate ed incise a contorno" (1818-1819, pp. 183); "Guida artistica di Brescia" (1827, pp. 50); "Dello stato delle scienze naturali e della mineralogia in Brescia, e catalogo ragionato dei minerali della provincia, esistenti nell'Ateneo" (1835, pp. 75); "Illustrazione di monumenti antichi, di spettanza della Quiriniana di Brescia" (1843, pp. 147).
Sono note di lui le seguenti OPERE: Brescia, Chiesa di San Carlo: Sposalizio di Santa Caterina (del 1808, in sostituzione del dipinto di uguale soggetto dello Zaniberti); Brescia, ora nella Direzione dei Luoghi Pii; Ateneo: Ritratto di Nicolò Tartaglia (donato nel 1816 e premiato dall'Ateneo); Brescia, Pinacoteca: Festeggiamento degli Amori con ratto di Proserpina, tratto dal dipinto dell'Albani (1818); Brescia, collezione Fenaroli: Sant'Andrea Apostolo con la Beata Vergine ed il Bambino (esposto nel 1878); Brescia, Angelo Fornasini: Sant'Alfonso de' Liguori (esposto nel 1878); Brescia, collezione Bettoni: Ritratto di Giacomo Bettoni fanciullo (esposto nel 1878); Brescia, collezione Averoldi: ritratto femminile (esposto nel 1878); Brescia, collezione Fenaroli: ritratto del Conte Alessandro Cigola; Brescia, proprietà Guidetti. Copia dell'«Incoronazione» a San Nazaro, del Moretto - miniatura esposta nel 1878; Lodrino, chiesa parrocchiale: S. Vigilio (firmata) ma rifacimento di pala del Nuvoloni e ridipinta più volte; Lonato, Fondazione Da Como: album di 21 paesaggi soprattutto della riviera del Garda (disegni a matita); Milzano, Chiesa parrocchiale: Martirio di San Biagio (pala dell'altare maggiore - copia di tela del sec. XVII) - (notizia Da Ponte); Ubicazione ignota: Ritratto di Signora (esposto all'Ateneo nel 1822); Ubicazione ignota: Ritratto di vecchio (esposto all'Ateneo nel 1837); Ubicazione ignota: Ritratti della famiglia Martinengo-Colleoni (Brognoli 1826, pag. 214); "Ritratto di Gian Battista Corniani (disegno ricordato nel 1807); "Acquatinta incisa da un dagherrotipo" (Milano, presso Tommaso Genevresi e C., c. 1850) con la dicitura «saint Pierre à Rome». L'antiquario Coen nel dicembre 1882 esponeva nel suo negozio due acquarelli rappresentanti uno la cattedrale di Asti, l'altro un naufragio.