RAVELLI Giovanni

RAVELLI Giovanni

(Brescia, 1887 - caduto nel cielo di Venezia l'11 agosto 1919). Considerato uno degli attivi e audaci "sportman" di Brescia dei primi del '900, si distinse dapprima nelle gare ciclistiche e poi in quelle motociclistiche vincendo importanti gare. Per la sua spericolatezza in Ispagna venne chiamato "il diavolo italiano". Si impose come campione di primissima classe nel concorso motociclistico di Madrid, nel circuito d'Italia della "Gazzetta dello Sport" e nel circuito del Motoclub di Brescia. Nel 1917 lanciò, assieme al suo allievo Giorgio Parodi e a Carlo Guzzi, la motocicletta Guzzi. Conquistato dall'aviazione, nel 1911 otteneva a Reims, in Francia, il brevetto di aviatore. Accordatosi con Mario Pasotti nell'ottobre del 1911 ideò una scuola di aviazione da allestire nella brughiera di Montichiari, comperando in Francia agli inizi del 1912 tre monoplani Bleriot e mettendosi a disposizione come istruttore. Il campo dei voli veniva allestito nel marzo 1912 ma non ebbe continuità. Sottotenente volontario in Marina nella I guerra mondiale fu pilota di idrovolanti, e poi di caccia terrestri nella squadra S. Marco, prese parte a 117 missioni di guerra guadagnando tre medaglie d'argento, una delle quali con la seguente motivazione: «Medaglia d'argento al Valor Militare - al Sottotenente Volontario Aviatore Ravelli Giovanni - Pilota di eccezionale abilità ed attività guerresca, prima su idrovolanti poi su apparecchi terrestri da caccia, prese parte a 117 missioni di guerra, costante magnifico esempio di entusiasmo e di ardire - Venezia, 10 gennaio - 26 settembre 1918». Il 9 agosto 1919 partiva da Brescia sul suo S.V.A. per portare ai piloti della "Serenissima" ad Ajello, il messaggio di D'Annunzio per l'anniversario del volo su Vienna. L'11 agosto seguente in un volo di collaudo, per un guasto dei motore, cadeva da 50 m. d'altezza e riportava gravi ferite seguite dalla morte. A suo ricordo venne dedicata nel 1920 una coppa motociclistica. Inoltre in sua memoria nel 1930 venne organizzata una delle più efficienti società sportive, l'U.S. G. Ravelli. Il 30 gennaio 1921 veniva scoperta in Corso Carlo Alberto, 23 una lapide con le parole «Giovanni Ravelli, che nel nuovo cielo d'Italia onorò la Patria 1887-1919. L'Unione Sportiva Bresciana a duraturo ricordo».