RAPIZZI Mario

RAPIZZI Mario

(Brescia, 15 novembre 1891 - 13 agosto 1965). Appassionato all'arte figurativa frequenta i corsi della Scuola Moretto, allievo di Gaetano Cresseri, per la decorazione e di Arturo Castelli, per le figure. Inoltre con Achille Regosa approfondisce la tecnica della plastica. Nel 1904 a soli 13 anni gli viene assegnata la medaglia di bronzo, seguita nel 1907 da premi e segnalazioni e, nel 1917, da una medaglia d'argento. Come scrive Riccardo Lonati «Pur figurando raramente in esposizioni sembra ben inserirsi nel mondo artistico cittadino: avvicina e diviene amico di noti pittori quali Angelo Fiessi, Piero Galanti, Adolfo Mutti e Arturo Verni; degli scultori Angelo Righetti, Tarcisio Bertoli, Luca Mazzucchi e Claudio Botta con i quali in alcune occasioni collabora. Autore di ritratti, di sacre raffigurazioni, di composizioni commemorative e celebrative, le sue opere sono ancora in attesa di esauriente catalogazione». Tra le sue opere sempre il Lonati elenca «perchè indicative della sua visione: le due acquasantiere scolpite per la chiesa parrocchiale di S. Maria della Vittoria in via Cremona, la lapide del comm. Filippini con figura sbalzata in una villa di Polpenazze, il grande bassorilievo con "Deposizione" posto all'altare della cappella del camposanto di Barghe, la lapide ornativa dell'Asilo d'infanzia a Soiano del lago con i lineamenti della poetessa Diamante Faini; ancora, tratta da uno studio del noto scultore, la figura per la tomba di Claudia Botta al Vantiniano, il "Riposo" di privata collezione svizzera». Presso gli eredi, in città, sono vari ritratti tra i quali notevole è quello della moglie, opere di vari soggetti custodiscono private collezioni in Brescia, Bergamo e Roma. «Se nella produzione in pietra, in bronzo, come scrive Riccardo Lonati, appare prevalente la visione romantica di Mario Rapizzi, in alcune figure affiora una certa foga verista attestante l'attenzione dell'autore per eventi e protagonisti del mondo del lavoro. Di non facile identificazione perchè non firmate, al Vantiniano sono varie Madonne e figure di Cristo».