RANDINI Pietro

RANDINI Pietro

Sec. XVIII-XIX. Di Barghe. Negoziante di sete trasferitosi a Brescia, allo scoppio della Rivoluzione bresciana del 17 marzo 1797, per incarico del Governo provvisorio bresciano (del quale era componente fra i responsabili della «Società d'istruzione del governo medesimo») si portò con Uberto Alberti (v.) di Lonato con buona scorta in Valsabbia per "calmare gli animi agitati e persuaderli a resistere nella opposizione". Ebbe, tuttavia, cattiva accoglienza, giacché, di ritorno da Lavenone, dove aveva trovato ospitalità presso la famiglia Gerardini, giunto a Nozza avendo avuto sentore che in località Lavi di Barghe stavano appostati parecchi uomini pronti, su ordine del prete Andrea Filippi di Barghe, capo dei controrivoluzionari, ad accoglierlo a fucilate, tornò a Brescia per la strada di Casto e Brozzo. Alla calata degli Austro-Russi nel 1799 si salvò scegliendo con il fratello Giacomo e Pietro Mocini l'esilio in Francia.