RANDINI Agostino

RANDINI Agostino

Sec. XVII. Verso il 1719 si fece monaco benedettino. Nel collegio di S. Anselmo di Parma diede ottime prove negli studi di teologia e diritto, segnalandosi soprattutto nelle lettere greche. Fu professore di diritto canonico a Piacenza, ma nel 1729 aveva la cura d'anime nella parrocchia di S. Faustino Maggiore in Brescia. Durante il periodo del suo parrocchiato fu incaricato dalla Curia vescovile di studiare il caso della famosa stigmatizzata di Alfianello, la contadina Lucrezia Gambara, intorno alla quale il Randini lasciò delle memorie molto assennate. Il 15 aprile 1731 venne nominato procuratore della Congregazione benedettina, il 10 maggio 1732 priore di S. Giustina, il 12 maggio 1737, abate di Subiaco, il 27 aprile 1738 visitatore della Congregazione e abate di Farfa e il 4 maggio 1748 abate di S. Maria del Monte di Cesena. Morì nel 1752. Di lui sono rimaste: "Lettere due al canonico Paolo Gagliardi" stanno a p. 313 e 321 in "Memorie istoricocritiche intorno all'antico stato de' cenomani raccolte dall'ab. Antonio Sambuca"; "Animadversioni istoricocritiche intorno alle principali difficoltà della sacra storia, ed alle più recenti controversie della nostra religione" (Ms. in più tomi dei quali si è persa traccia); "Giudizio sulla famosa Lucrezia da Gambara villica giovane d'Alfianello, che per illusioni del Demonio compariva di santa vita" (Ms. diretto al card. A.M. Querini vescovo di Brescia).