RAMPENIGA

RAMPENIGA (in dial. Rampiniga)

Località e caseggiati a m. 211 tra Muscoline e Gavardo a circa 3 km. a SE di questo paese sotto il "monte" di S. Martino. La località è quasi a picco sulla riva sinistra del Chiese. È sorto il dubbio che sia la terra «sortis Lumpeniga o Lumpenaga» citata in documenti del 1253 e del 1300, dato che gli "Homines de Lumpeniga" compaiono negli elenchi degli obblighi amministrativi assieme a quelli della "Decania de Supraponte" (Fustaga, Solxedo, Quarene, Borzina). Lo Gnaga fa derivare il nome dalla, voce "rampa", il Serra sottolinea il nome longobardo Rampo, mentre altri ricorrono ad una radice prelatina «Rom/Ramp» indicante un "territorio coltivato a vite".


Fu un antico castello o rocca detto di S. Martino. Come scrive Fausto Lechi "era posto sopra il monticello che si innalza sul fiume Chiese circa tre chilometri a S del paese; ivi trovasi ancora qualche rudere in forme che ricorda l'antica rocca che ebbe un breve periodo di celebrità durante una delle calate in Italia di Enrico IV, essendo quella della Valsabbia, delle Giudicarie e del Sarca la via più sicura per gli eserciti imperiali tanto che nel 1110 e nel 1116 Enrico V vi lasciò un forte contingente di soldati in appoggio delle forze bresciane a lui fedeli". "Questa truppa, scrive ancora Lechi, chiusa in un fortilizio, dava non poco pensiero ai Signori del Comune di Brescia e così avvenne che nel 1121, quando l'imperatore fu costretto a non muoversi dalla Germania per le lotte interne, i bresciani si mossero e «circondato il castello, disfatto il presidio, lasciato ai tedeschi libero passo perchè se ne andassero con Dio, smantellarono quella rocca 'usque ad solum'». Poichè Gavardo era feudo vescovile è facile che quella rocca fosse la residenza del gastaldo vescovile, che potrebbe essere della famiglia Medici".


Si presume che il piccolo borgo con case padronali che non mancano di particolari loggiati, portici e di elementi decorativi sarebbe sorto lungo la strada che anticamente, passando dalla località S. Carlo, conduceva a Gavardo attraverso la via "Carera". Nella frazione nella seconda metà del '600 venne fatta erigere una chiesa per iniziativa di Gianmaria Bruni che la dotò, con testamento del 1695, di una cappellania. È dedicata alla S.S. Annunciata, raffigurata in un quadro pregevole del sec. XVIII. Nel 1988 la frazione venne sfiorata dalla tangenziale Gavardo-Muscoline.