RAMPA Giovanni (2)

RAMPA Giovanni

(Brescia, 11 aprile 1857 - 27 settembre 1907). Di Giovanni e di Balbina Zanetti. Di famiglia oriunda della Svizzera, figlio di un professore che nella vedovanza si fece sacerdote, compì dal 1872 in poi gli studi ad Einsielden nelle scuole del celebre monastero e in seguito nelle scuole secondarie di Brescia. Entrato in seminario, fu poi alunno a Roma del Seminario Lombardo e frequentò l'Università Gregoriana dove si laureò in teologia e venne ordinato sacerdote il 18 settembre 1880. Ritornato a Brescia, venne nominato professore del seminario dove insegnò per ventun anni scienze, lingue, apologetica e storia universale. Fu anche rettore della chiesa di S. Luca. Intransigente, si dedicò dal Congresso di Lodi al movimento cattolico in collaborazione con Giuseppe Tovini e all'Opera degli studi scientifici, oltre che all'azione popolare, specie del Medolago Albani. Militò sempre nella corrente intransigente e si mantenne in stretta corrispondenza con il conte G.B. Paganuzzi, presidente dell'Opera dei congressi e, più tardi, con il prof. Giuseppe Toniolo. "Uomo colto, come ha sottolineato Ottavio Cavalleri, di rette intenzioni e pieno di ardore per la buona causa, egli sembrava tuttavia provvisto di poco criterio pratico ed incline, per temperamento, ad una combattività intemperante nei modi, tanto che ebbe a soffrire parecchio, come per altro risulta dalla sua intensa corrispondenza col prof. Giuseppe Toniolo". Alla morte di mons. Pietro Capretti, fu assistente del Comitato diocesano e poi tra i fondatori (10 luglio 1893) del settimanale "La Voce del Popolo", che diresse per alcuni anni, imprimendovi un indirizzo battagliero e polemico anche verso i cattolici propensi all'alleanza con i moderati. A fianco di Giuseppe Tovini collaborò attivamente all'azione cattolica, oltre che nel Comitato diocesano, nella Sezione giovani, nell'Opera della conservazione della Fede, nella redazione di Scuola Italiana Moderna, nella Lega dei maestri cattolici. Fu socio della Società scientifica fondata da Giuseppe Toniolo e membro del secondo gruppo dell'O.d.C. Dal maggio 1897 si dedicò all'Unione cattolica bresciana per gli interessi amministrativi. Inoltre scrisse numerosi articoli anche su La Voce del Popolo, per lo più con lo pseudonimo "Lunatico". Fu presidente, segretario o assistente di numerose istituzioni cattoliche, del Circolo istruttivo S. Tomaso d'Aquino, del Circolo di studi sociali, dell'Unione studenti bresciani, dell'Opera delle conferenze religioso-sociali, della Società cattolica per gli studi sociali, ecc., nelle quali profuse le sue modeste sostanze. Caldeggiò inoltre le cooperative cattoliche di credito e di consumo a vantaggio della classe rurale. Fece parte della società cattolica per gli Studi scientifici promossa dal prof. Toniolo con i vescovi di Padova e Pavia Mons. Callegari e Mons. Riboldi; fu membro dell'Opera dei Congressi e partecipò attivamente ad alcuni Congressi cattolici italiani. Dopo la morte del Tovini, il gruppo di don Faustino Bartoli e don Giovanni Rampa non ebbe più l'appoggio pieno da parte del vescovo Mons. Corna Pellegrini, anche perché i progetti e gli intendimenti di questa corrente avrebbero potuto significare l'allontanamento o la perdita di uomini insigni che godevano a Brescia di maggior credito. Il Rampa continuò a lottare per la costituzione della Sezione Giovani e a scrivere nella "Voce del Popolo" articoli sempre più intransigenti, trovandosi sempre più isolato, sfogandosi con il Toniolo, Ottavio Cavalieri, «con rilievi critici, o giudizi personali, di un certo interesse, sia pure accettabili con riserva, perchè spesso unilaterali o addirittura faziosi». Il 24 novembre 1904, a riconoscimento dei suoi discussi ma indubitabili meriti, fu nominato canonico della Cattedrale. Svolse il suo zelante ministero per lunghi anni nella chiesa di S. Luca dove preparò al battesimo numerosi protestanti.