PIRLO

PIRLO

Originari da Ono Degno si diffusero specialmente in Valsabbia e a Salò. Possedettero con i Costa miniere a Provaglio V.S., Preseglie, Barghe e Bione. All'Esposizione Industriale operaia dell'agosto 1889 presentavano numerosi campioni di minerali delle loro miniere, fra cui alcuni saggi di bellissima dolomia estratti a Bione, e rame argentifero delle miniere di Barghe. Stemma: «D'azzurro, all'albero di pero fruttifero di tre pezzi d'oro accompagnato nel capo da tre stelle d'oro ordinate in fascia». La famiglia rimasta a Ono Degno soprattutto dalla fine del '700 al '900 fornì alla società uomini rappresentativi quali Bortolo (v.) e Alessandro. Don Cristoforo Pirlo nel 1623 completò e abbellì la chiesa di Monno. A Ono Degno si distinse Giacomo che parteggiò per la rivoluzione giacobina nel 1798 venne preso di mira dai briganti. Nel 1802 fece parte del consiglio dipartimentale della Valsabbia. Sempre ad Ono Degno si distinsero Bortolo e Luigi. Da rilevare, ad Ono Degno, Maria Pirlo (m. nel 1940) che imparò il ricamo artistico presso le Suore Orsoline di Gavardo. Lasciò, tra l'altro, numerosi ex voto, fra i quali quelli del santuario di Ono Degno.


Rilievo ebbero i Pirlo di Salò. Abitarono una bella casa adorna di una bella Madonna col Bambino, S. Giovanni e i S.S. Pietro e Paolo. Si distinse come magistrato Pietro (1803 - 12 maggio 1886) che sposatosi con Caterina Florioli ebbe tra i figli: Carlo, volontario nel 1848 nei Cacciatori Bresciani che sostenne al Caffaro un piccolo scontro, dove gli fu conferito il grado di caporale; Luigi, volontario nel 1848 nella Legione studenti; Battista, volontario nel 1859 con Garibaldi, fu allo Stelvio. Alla pace di Villafranca passò in Toscana, ove si arruolò nell'esercito regolare e dove ottenne il grado di caporale furiere; Giorgio, volontario nel 1860 in Sicilia, combattè anche sulle Alpi. A Brescia un giovane Pirlo presentava nel 1820 all'Ateneo un dipinto ad olio raffigurante la Madonna su disegno del Brusasorci. Alessandro Pirlo fu podestà di Brescia e nel 1855 si distinse nell'assistenza ai colerosi con gli assessori Antonio Grandini e Giulio Grassini, tanto che venne loro dedicata per deliberazione municipale del 18 luglio 1856 una lapide posta sotto l'atrio della Loggia. A Brescia i Pirlo si fecero costruire dall'ing. Trebeschi una palazzina fra il vicolo dell'Ombra e via Tommaso Campanella.