PAOLI Giovanni

PAOLI Giovanni

(Nato nel Bresciano verso il 1505 - morto a Città del Messico tra luglio/agosto del 1560). È considerato il primo stampatore delle Americhe. Qualcuno lo dice di Sabbio Chiese, altri più verosimilmente della Riviera del Garda. Ma nessuna notizia si sa della sua patria se non che egli stesso in un documento del 1547 si dichiara "natural de Bresa". La prima notizia di lui è in un contratto del 12 giugno 1539 nel quale figura come compositore ("componedor de letras de molde") nella stamperia del tipografo tedesco Johann Cromberger a Siviglia. E. Sandal presume che giovanissimo (all'età di 12/13 anni) si sia trasferito a Venezia presso qualche importante casa tipografica, abbia appreso il mestiere e poi si sia spostato in Europa. Antecedentemente al 1539, ossia più che trentenne, approda a Siviglia, assunto quale compositore nella stamperia del Cromberger. Quando a costui viene richiesto, da parte delle autorità civili e religiose della Nuova Spagna, d'impiantare una tipografia in Messico il bresciano Giovanni Paoli s'imbarca, con la moglie catalana e almeno una figlia, per l'America. La tipografia inizia a funzionare sullo scorcio di quel medesimo anno 1539 e il Paoli la condurrà, prima a nome e per conto del Cromberger e poi in proprio, sino alla morte, avvenuta nel 1560. Il Paoli facilitò con la sua arte l'opera di evangelizzazione e la consegna delle leggi del viceregno. Nel 1548, diede alle stampe la «Dottrina Cristiana in lingua Spagnola e Messicana per i religiosi dell'Ordine dei Domenicani» e «Le Ordinanze e la Ricompilazione delle leggi del Vicerè della Nuova Spagna, Don Antonio de Mendoza». Due anni dopo, Paoli chiese ed ottenne un prestito dal commerciante fiorentino Baltassarre Gabiano per ampliare e modernizzare la tipografia. La sua produzione comprende, secondo gli studi del Sandal, poco più di una quarantina di edizioni, alcune delle quali forse definitivamente perdute: si tratta di opere richieste e finanziate dai vescovi della Nuova Spagna, dagli ordini religiosi stabilitisi in Messico, dalle autorità civili. Opere quindi destinate all'evangelizzazione degli Indios in spagnolo e nelle lingue indigene, alla scuola dei conventi, documenti ufficiali. Un tipo quindi di editoria protetta ed economicamente a basso rischio: tali comunque erano allora le esigenze degli utenti e dei destinatari della Nuova Spagna. A queste esigenze, sottolinea il Sandal, il bresciano Giovanni Paoli dedicò la propria esperienza, il proprio mestiere, le proprie capacità. Giovanni Paoli moriva nei giorni tra il 3 luglio 1560 e il 20 agosto del medesimo anno. Lasciava la moglie, che lo aveva seguito dalla Spagna, una figlia adulta di nome Maria, sposata con Pedro Ocharte, e almeno altri due figli (Alonso nato nel 1545 ed Elena nata nel 1553). Nella conduzione dell'azienda succede immediatamente la vedova Jerònima Gutiérrez, aiutata dal genero Pedro Ocharte. Quest'ultimo era di origini francesi oriundo di Rouen in Normandia, e il suo nome doveva essere Pierre Ochart; egli aveva sposato Maria, una figlia del Paoli (di cognome ella risulta chiamarsi de Figueroa: era forse figlia di primo letto della moglie del bresciano). Tuttavia la vedova del Paoli non sottoscrisse alcuna edizione e nella tipografia del bresciano operò quell'Antonio de Espinosa, che, chiamato in Messico dal Paoli, ottenne la revoca reale del monopolio di stampa concesso al bresciano: infatti il «Missale romanum», che un privilegio del Viceré concedeva il 20 agosto 1560 alla vedova del Paoli, fu stampato dall'Espinosa nel settembre del 1561. Pedro Ocharte ottenne la piena disponibilità della tipografia del defunto suocero l'1 febbraio 1563, dopo che la suocera gliela concesse in affitto. L'Ocharte terminò la sua prima edizione nel novembre 1563.