OTTO Marzo

OTTO Marzo

Collettivo femminista fondato nell'autunno del 1974, dalla rivista "Effe". Insegnanti, studentesse, casalinghe, operaie costituirono un gruppo eterogeneo non solo per estrazione sociale ed orientamento politico, ma anche per gli intenti che ciascuna assegnava al femminismo. Nacquero i gruppi di lavoro sulla donna vista in rapporto alla famiglia, al lavoro, all'educazione, alla cultura, alla salute. Da questo scambio di esperienze e riflessioni derivò un'attività più propriamente politica: la «contro-informazione» sulla realtà della donna. Cineforum, mostre, assemblee nelle scuole, nei quartieri e nei paesi, manifestazioni di piazza. Il discorso partiva dai problemi della contraccezione e dell'aborto per allargarsi all'intera «condizione femminile» nella nostra società. Più recente la raccolta di firme per il referendum sull'aborto, ma «autonomamente dal partito radicale: come occasione di confronto e dibattito con le donne sui nostri problemi». Infatti le femministe dell'«8 marzo» si definirono «donne che fanno politica partendo dai propri valori». In città il collettivo costituì un preciso punto di riferimento sia per il femminismo nascente (dalla scintilla del contatto sono germinati collettivi di donne nelle scuole e nei quartieri) sia per i gruppi politici che alla «questione femminile» hanno rivolto almeno l'attenzione. Il gruppo ha però pagato il suo scarso radicamento in una precisa realtà, ad esempio di quartiere: così, mentre anche a Brescia il femminismo da ristretto movimento di opinione si allargava in sentimento abbastanza diffuso, sia pure non collettivo, l'«8 Marzo» si ritirava in sè per un «discorso su noi stesse».