MAZINI o Magini Giovanni Battista
MAZINI o Magini Giovanni Battista
(Brescia, 1677 - Padova, 23 maggio 1743). Medico e Matematico. Ebbe la prima educazione ed istruzione alla scuola di G. Bornati, insegnante di grande fama. Passò poi a studiare medicina all'Università di Padova dove fu allievo del Vallisnieri e del Guglielmini. Laureatosi esercitò medicina a Brescia insegnando anche matematica e geometria ad alunni celebri come Ramiro Rampinelli. Infine venne chiamato a Padova a succedere al Guglielmini nell'insegnamento di medicina. Nell'insegnamento seguì i sistemi predominanti del tempo del Borelli, del Bellini e degli Iatro-meccanici, scrivendo opere che ebbero una certa notorietà. Tra le sue opere "Sopra l'epidemia de' Bovi, Dissertazione epistolare"; in "Tesoro dei varj secreti e rimedi provati contro il male contagioso dei Bovi" (In Venezia per Girolamo Albrizzi 1712 in 8°.). "Congetture fisico-meccaniche intorno le figure delle particelle componenti il ferro" (Brescia, per Giovanni Maria Rizzardi, 1714). In esse descrive varie esperienze su pezzi di ferro, spiegando per la prima volta la cristallizzazione per raffreddamento, mentre precedentemente si era considerato solo il fenomeno della cristallizzazione per fusione. In effetti il Mazini osservando per primo un pezzo di ferro crudo, uscito dalla fornace fusoria di Forno Valasco in Garfagnana, constata come il ferro crudo, uscendo fluido ed incandescente dal forno, ove si lasci lentamente raffreddare manifesta alcune volte nell'interno alcune cavità, tappezzate di punte piramidali quadrilatere, per lo più aggruppate e impiantate le une sulle altre. Queste piramidi sono il risultato d'una vera cristallizzazione, e questo fenomeno venne proclamato con stupore dai fisici, i quali credevano che i cristalli non si producessero che per via umida nell'acqua, non sospettando che si formassero anche per via secca col ministero del fuoco. Tali osservazioni avrebbero aperta la strada alla elaborazione scientifica della cristallografia. Pur pubblicata nel 1714, la scoperta del Mazini sarebbe stata pubblicizzata come nuova dal francese Grignon nel 1784 con il plauso di Mongez, Fourcroy, Chaptal ecc. Opere di carattere medico del Mazini sono "Mechanices morborum desumpte a motu sanguinis" (Brixiae, ex typographia Joannis Mariae Rizzardi, 1723). Dal moto del sangue si deduce la dinamica delle malattie dell'organismo. "Mechanica Medicamentorum" (Brixiae, ex typographia Joannis Mariae Rizzardi, 1734). Il testo è composto da dissertazioni che trattano del moto delle fibre, dell'azione dei medicamenti, dell'efficacia dei purganti, delle cure adatte a varie malattie. L'autore imposta l'opera alla base della "iatromeccanica": sulla teoria, cioè, fondata da Borelli, che cerca di servirsi dei principi meccanici per la diagnosi e lo studio delle malattie. In contrasto con la scuola "iatromeccanica" è quella "iatrochimica", che sfrutta i principi della chimica. Infine dopo la sua morte venne pubblicata l'Opera omnia, (Brixiae, excudebat Joannes Maria Rizzardi, 1743. Il primo volume è composto da dissertazioni sui principi della meccanica, sulla divisione dei corpi, sugli elementi naturali, sul moto del sangue, sulla respirazione, sui sensi. Il secondo volume contiene i già citati Mechanica medicamentorum e Mechanices morborum. Il terzo tomo tratta di questioni quali la respirazione del feto, la meccanica delle pulsazioni, la meccanica delle urine. Una sua "Epistola" è contenuta nelle "Historiae morborum" di Francesco Roncalli Parolino.