LUCIA, santa

LUCIA, santa

Santa martire di Siracusa, veneratissima non solo in Sicilia, ma, fin dal sec. VI, a Roma, a Milano, a Ravenna e soprattutto a Venezia dove le reliquie vennero trasportate nel sec. X provenienti da Costantinopoli dove erano state traslate da Siracusa nell'822. Il suo culto si diffuse nel Bresciano attraverso la Repubblica Veneta, nel Trentino, in Tirolo e in Boemia, in alternativa al Natale e alla Befana, anche per i doni ai bambini. Nella notte più lunga dell'anno (13 dicembre) la santa con l'asinello e il carretto era aspettata dai bambini come la portatrice di luce e di doni. Ad essa i bambini preparavano fieno e acqua per l'asinello, mentre c'era chi si divertiva a suonare campanelli per le strade per segnalarne l'arrivo. Ai bambini che volevano a tutti i costi rimanere svegli si diceva che S. Lucia, per non farsi vedere avrebbe gettato nei loro occhi cenere. Ai più cattivi, invece di doni, avrebbe lasciato carbone. In alcune località (come avviene ancora in Francia, Svezia, Romania e Russia) nella notte della santa si traggono pronostici. La santa è raffigurata nel Bresciano in non poche tele e affreschi ed invocata per i mali degli occhi, specialmente dai minatori. Una bella pala del Moretto (1540) la raffigura nella chiesa di S. Clemente assieme a S. Cecilia, S. Barbara, S. Agata e S. Agnese. Un altare le è dedicato nella chiesa di S. Agata. La pala del tardo Cinquecento, raffigura Lucia mentre cade trafitta da una spada. Completano l'altare due tele del Tortelli (700) che rappresentano la Stabilità e la Comunione della santa. Alla santa sono dedicate la chiesa parrocchiale di Pezzo, una chiesa a Ghedi (poi Disciplina) a Corteno, Nozza (propr. Falappi), Sopraponte, a Cecina di Degagna (in frazione Lizzone) e a Supiane (frazione di Tignale). La chiesa di S. Lucia di Ghedi è ricordata, nel "sacrato di S. Lucia", al cimitero, fin dal sec. XV. Nella zona di Botticino, Mazzano, Virle e Nuvolera la santa venne da secoli invocata soprattutto come patrona dei lavoratori delle cave a protezione dalle schegge di pietra.