LA FAMIGLIA Agricola

LA FAMIGLIA Agricola

Periodico agrario-industriale-economico-morale. Organo dell'Istituto e delle colonie agricole degli Artigianelli. Dal 4 nov. 1897 (a.II, n. 1): Periodico agrario-morale-industriale-commerciale della Colonia Agricola dell'Istituto Artigianelli (Brescia). Dal 10 genn. 1901 (a. V, n. 2): Periodico agrario-morale-industriale-commerciale. Dal 5 genn. 1905 (a. VIII, n. 1): Periodico settimanale di moderna agricoltura. Periodico agrario-morale-industriale-commerciale. Dal 15 genn. 1921 (a.XXV, n. 1): Periodico tecnico pratico di moderna agricoltura. Brescia. Tip. Queriniana. Dal 17 ott. 1896 (a.I, n. di saggio) al 20 dic. 1926 (a.XXX, n. 35; prosegue). Settimanale. Dal genn. 1918 (a.XX, n. 1): quindicinale. Dal 10 genn. 1926 (a.XXX, n. 1): trimensile. Propriet. resp., Daniele Perlotti, dal 24 ott. 1896 (a.I, n. 2); ger., Giuseppe Battagliola, dal 16 sett. 1900 (a.IV, n. 36); dir. resp., Francesco Gorini, dall'11 genn. 1906 (a.XI, n. 2); Giuseppe Butturini, dal 15 ag. 1921 (a.XXV, n. 15); Scalini Ottorino, dal 31 ag. 1921 (a.XXV, n. 16). Cm. 32 x 44. Dal 4 nov. 1897 (a.II, n. 1): cm. 24 x 36. Pp. 4. Dal 4 nov. 1897 (a.II, n. 1): pp. 8. Dal 2 genn. 1902 (a.VI, n. 1): pp. 8 + (4) di copertina, Dal 30 ott. 1902 (a.VI, n. 44): pp. 8 + (8) di copertina. Dal 4 genn. 1906 (a.XI, n. 1): pp. 8 + (12) di copertina. Dal 2 genn. 1902 (a.VI, n. 1) compare una copertina rosa. Scopo del periodico è di far conoscere e applicare il "sistema Solari", oltre che "istruire con chiarezza e semplicità la classe degli agricoltori intorno al modo di coltivare le nostre terre per ritrarne con minor disagio e maggior compenso tutta quella ricchezza che le fertili plaghe italiane nascondono in seno". Usciva ogni settimana. Dopo il primo anno, da quattro passò a otto fogli con copertina rosa e quattro pagine di pubblicità. Il programma è dettato dallo stesso Padre Giovanni Bonsignori, primo direttore del periodico e della Colonia Agricola di Remedello Sopra (Brescia). "...Procurare che queste (le famiglie) si informino ai veri principi cristiani di ordine e di morale e vengano istruite in tutto ciò che riesce loro giovevole nel governo della casa, dei commercio, dell'industria ci pare sia la via più diritta e sicura per procurare alla patria popolazioni amanti dell'ordine, laboriose, sagge, agiate, forti e sane". La diffusione è così rapida da assumere dopo pochi mesi notorietà nazionale. Il periodico, incoraggiato dai vescovi di Brescia, Lodi, Terracina, Pescia, Girgenti e Cagliari, si dimostrò mezzo utile e facile per introdurre l'insegnamento agricolo nei seminari e nei collegi. Fu adottato nei seminari di Brescia, Lucca, Volterra, Cremona, Bedonia, Ivrea, Lodi, Siracusa, Noto, Milano, Cagliari e nei collegi Vida di Cremona e S. Alessandro di Bergamo. In brevi anni il periodico portò il numero degli abbonati a 4000. Si rese presente tra le popolazioni rurali di tutte le regioni italiane, dal N fino alla Sicilia. Si contano abbonati anche in Austria, Francia, Inghilterra, Spagna, nell'America Latina, dove in Argentina, Bolivia, Brasile e Perù stavano arrivando alcuni dei primi ex-allievi della Colonia Agricola di Remedello Sopra. Era il periodico agrario più diffuso allora in tutta Italia. I direttori de "La Famiglia Agricola": Padre Giovanni Bonsignori è il primo e dirige il periodico fino all'autunno 1899; Padre Francesco Gorini dal 1900 al 1921, il quale nel 1917, passando alla Colonia Agricola come direttore, farà stampare il periodico dalla Tipografia Scalini-Carrara di Asola (Mantova). Don Pietro Cerutti dal 1921 in avanti. Tra gli scrittori bisogna ricordare oltre a p. Giacomo Bonini, che fu il primo collaboratore del Padre Bonsignori nella direzione della Colonia Agricola, come vicedirettore insegnante e poi direttore; Giuseppe Butturini, altro prezioso collaboratore di Padre Bonsignori: insegnante, vicerettore, segretario, economo della Colonia Agricola, dove visse 65 anni; G.M. Longinotti, Carlo Bresciani, Angelo Buizza, Giacomo Bendiscioli, Egidio Pecchioni, Stefano Rasio, Sante e Peppino Scelsi, Gerolamo Serlupi, Antonio Bianchi, Luigi Bazoli, Andrea Mai, Alberto Lombardi Satriani, Rodolfo Sella, Marco Trabucchi, Arturo Maestri, ecc. Il periodico conta molti collaboratori tra il clero fra cui Giacomo Zanini: Vesio di Tremosine, Luigi Giannelli: S. Martino in Avello, Ottavio Paronzini: Abbiategrasso, Carlo Samarini: Casalbellotto e Cingia de' Botti, Angelo Cadeo: Mestrino di Padova, Giovanni Ognibene: Vallio, Narcisio Verniani: Dudda di Greve Chianti, Costanzo Daccaminata: Marcheno, Giacomo Graziotti : Preseglie, Carlo Rodella, Gerolanuova , Felice Sigurtà: Comabbio di Varese, Pierino Arici: Brione, Stefano Sandrinelli : Provaglio d'Iseo, Luigi Veneziani: Bilegno in Val Tidone, Giuseppe Castiglioni: Magnago di Milano, Michele Colombo: Limbiate, G. Battista Salvi: Saiano - ecc. Tra le Rubriche: Posta Economica, curata dallo stesso P. Bonsignori; Quesiti e Risposte - Piccola Posta - Notizie Agrarie - Commercio - I lavori della settimana - A caccia di notizie - Notizie politiche - Giurisprudenza speciale e note di legislazione, redatta dall'avv. Marco Trabucchi - Quesiti tecnici di ingegneria e economia agraria, redatta dall'ing. Arturo Maestri - Affari di famiglia - Le varie "Rubriche" stimolavano gli abbonati a chiedere pareri, a sottoporre al giudizio del tecnico le loro esperienze. Le domande provenivano da un capo all'altro della penisola, in prevalenza dell'Italia settentrionale e centrale. Anche dall'estero non pochi abbonati si facevano vivi per avere suggerimenti. "La Famiglia Agricola" si spense durante gli anni della seconda guerra mondiale.