DALOLA Francesco Giuseppe

DALOLA Francesco Giuseppe

(Brescia, 3 luglio 1692 - 9 novembre 1782). Di Gianmaria e di Angela Marchesini. Di sveglio ingegno dimostrò presto propensione agli studi, a 12 anni entrò nel seminario diocesano da dove uscì; non si sa per quale motivo, il 27 luglio 1709, a 17 anni per entrare probabilmente subito, fra i Cappuccini, dove compì parte del noviziato, che però troncò per ritornare ancora una volta in Seminario. Il 2 giugno 1712 sostenne, sotto la guida del padre domenicano Tommaso Maria De Angelis le pubbliche tesi di teologia nella chiesa di S.Domenico, da lui dedicate a mons. Francesco Martinengo, prevosto di S.Nazaro. Il 17 maggio 1715, già diacono, si laureava a Bologna in Teologia e il 15 giugno dello stesso anno veniva consacrato sacerdote. Rivelò subito doti di oratore robusto e dopo aver calcato i pulpiti di Brescia e diocesi, nel 1724 passò a Verona, dove predicò il Quaresimale nella chiesa dei SS. Apostoli. Altri Quaresimali predicò nel 1725 a Tiene, nel 1726 a S.Nazaro in Brescia, nel 1727 in S. Alessandro a Bergamo, nel 1728 a Salò, nel 1729 in S.Lucia a Padova, nel 1730 in S.Zaccaria a Venezia, nel 1731 nel duomo di Parma, nel 1732 in S.Agata Cremona, nel 1733 nel duomo di Novara, nel 1734 nel Duomo Vecchio di Brescia. In tale anno venne nominato direttore di una congregazione di pie signore bresciane. Nel 1735 predicò il Quaresimale nella cattedrale di Udine, nel 1736 nel duomo di Vercelli, nel 1737 in quello di Mantova, nel 1738 nella chiesa di S.Zaccaria di Venezia, nel 1739 nella cattedrale di Verona, nel 1740 nel duomo di Milano, nel 1741 ancora nel duomo di Novara, nel 1742 in S.Lorenzo a Firenze, nel 1743 nel duomo di Como, nel 1744 nel duomo nuovo di Brescia, nel 1746 nella cattedrale di S.Prospero a Reggio, nel 1746 nella chiesa dei Carmelitani a Pavia, nel 1747 nella cattedrale di Udine, nel 1748 nel duomo di Milano, nel 1749 in S.Giovanni a Torino, chiamatovi dal re di Savoia e acclamato dai dotti del tempo come "l'oratore d'Italia". Nel 1750 predicò il Quaresimale nel duomo di Mantova, nel 1751 in S.Maria a Bergamo, nel 1752 in Duomo nuovo a Brescia, nel 1753 in S.Petronio a Bologna, dove fu onorato come già a Mantova con una raccolta di poesie, nel 1754 a Salò, nel 1755 nel duomo di Ferrara, nel 1756 nel duomo di Genova. Nel 1760 il vescovo Giovanni Molino gli affidava la cura spirituale del monastero di S.Cristoforo di Brescia. A lui ricorsero molte altre religiose, per consiglio e direzione, fra cui alcune di grande virtù. Predicò inoltre Esercizi spirituali al clero e al popolo e tenne, un po' dovunque, panegirici. Fu amico di bresciani illustri quali il can. Paolo Gagliardi, il conte Durante Duranti, il conte Federico Mazzuchelli, il dott. Alvise Bonicelli, e dei Giansenisti Tamburini e Zola, il cui allontanamento da Brescia nel 1772 lo afflisse. Pio e caritatevole, fu di buon esempio sempre, sollecito nel ministero e rassegnato alle infermità che lo colpirono specie nel 1768, 1775 e negli acciacchi della vecchiaia. Venne sepolto secondo il suo desiderio nella chiesa di S.Pietro in Oliveto, a destra del presbiterio, accanto a P.Alghisi,in una tomba da lui stesso preparata fin dal 1733. Gli dedicarono epigrafi e versi l'ab. Chiaromonti e l'ab. Jacopo Brachetti e ancora in vita il conte Durante Duranti. Aveva avuto doni dal principe Vittorio Amedeo di Savoia e da altri fra i maggiorenti del suo tempo. Opere: "Quaresimale dell'ab. Francesco Dalola cittadino bresciano dottore in sacra teologia" (Brescia, P.Vescovi 1787 445 p. in 8° gr.); "Esortazione a concorrere colle limosine a dar compimento alla sontuosa fabbrica del Nuovo Duomo di Brescia detta ..." (Brescia, G.M.Rizzardi 1744 in 8°); "Memorie spettanti alla vita del Servo di Dio Paris Francesco Alghisi di Brescia esposte da un Ecclesiastico della stessa città" (Firenze, Gaetano Albizzani 1766 in 8°); "Discorso in onore dei santi martiri Emiliano e Tirso dedicato alla Spettabile Comunità di Villa in Valtrompia, della quale comunità sono Protettori ed il titolo della parrocchiale sua Chiesa" (Brescia, Gianmaria Rizzardi, 1758 in 16° 32 p.); "Sonetto" nella raccolta "L'antichità e la purità della fede cattolica in Brescia" (Brescia, G.M. Rizzardi 1715); "Esercizi spirituali" (già presso il prevosto di S.Maria Calchera don Vincenzo Montini); "Breve relazione della vita di Giacinta Franzoni di Brescia, nata al 28 luglio 1678, morta al 18 di gennaio del 1744" ms.; "La vita del sig. Conte don Alessandro Martinengo detto di Cà di Villa scritta dal dott. D.Francesco Dabola" ms. "Panegirici" mss. presso il nipote.