COSTA Giuseppe

COSTA Giuseppe

(Rovato, prima metà del sec. XVIII, morto nel Nepal nel 1785). Entrato giovane nel convento dei cappuccini di S.Giacomo di Cologne, vi emetteva nel 1752 la professione religiosa. Qui fu allievo di P.Viatore Bianchi da Coccaglio, celebre teologo del tempo, col quale entrò in intima amicizia, rimanendo con lui in corrispondenza anche dal lontano Tibet. Ordinato sacerdote il 30 settembre 1762 p.Costa partiva con due confratelli da Livorno per il Nepal. Il viaggio fu lunghissimo e disagiato al massimo, attraverso la Siria, la Turchia, l'oceano Indiano, l'India, fino al Nepal. L'eperienza di quel viaggio fu tragica, romanzesca, in mezzo a stenti, ad intemperie, difficoltà di ogni genere. All'arrivo a Patna nel Bengala alle soglie del Nepal, si trovò nel bel mezzo di una rivoluzione capitanata dal grande Nababbo, contro gli inglesi. Depredati, spogliati i missionari di tutto, subirono vessazioni di ogni genere ed ebbero la già misera missione saccheggiata di ogni cosa. Salvati da un comandante armeno, p.Giuseppe i suoi confratelli ripresero la via del Nepal attraverso la giungla, che egli descrive nelle sue lettere in tutta la suggestiva e selvaggia bellezza, fino a quando ai suoi occhi si presentò lo stupendo spettacolo dell'Himalaja. Richiesti dal re del Nepal, ottennero il permesso di soggiorno solo dopo aver curato parecchie persone della corte. Nelle sue lettere p.Costa descrive ampiamente i costumi, le tradizioni, le credenze religiose del Nepal. Il 19 marzo 1765 p.Costa veniva nominato Prefetto Apostolico del Tibet ma soltanto alla fine del 1769 entrava in carica. Fame, malattia, persecuzioni non piegarono p.Costa che per 24 anni, fino alla morte, continuò il suo intenso apostolato.