CASTELLI

CASTELLI

Antichissimi castellieri, cioè luoghi fortificati, esistettero nel Bresciano, specie nelle valli Camonica, Trompia e Sabbia e in alcuni luoghi della pianura (come Gottolengo, Acqualunga ecc.). Seguirono i "castra" o "castella" romani fra i quali si distinse quello sul colle Cidneo di Brescia ed altri nella pianura e nella valle. Molti luoghi fortificati continuarono la loro funzione nei secoli di decadenza di Roma e di invasioni barbariche. In particolar modo ne nacquero nei sec. IX e X in occasione delle invasioni ungare. Sono castelli di recinto e borghi fortificati che, se si vuole,costituiscono una caratteristica peculiare del bresciano. Fra questi sono da segnalare in pianura quelli di: Acquafredda, Alfianello, Bagnolo M., Barbariga, Bargnano, Borgo S.G., Cadignano, Calcinato, Capriano, Carpenedolo, Castelcovati, Castenedolo, Castrezzato, Chiari, Cignano, Cigole, Corticelle, Cremezzano, Dello, Ghedi, Gottolengo, Isorella, Leno, Mairano, Manerbio, Milzano, Montichiari, Offlaga, Orzivecchi, Pavone, Pontoglio, Pompiano, Poncarale, Pralboino, Quinzanello, Quinzano d'O., Remedello, Rudiano, Trenzano, Verolanuova, Verolavecchia, Visano; in collina quelli di Adro, Bornato, Capriolo, Cazzago, Coccaglio, Cologne, Colombaro, Erbusco, Iseo, Monterotondo, Paderno, Palazzolo, Passirano, Rovato, Saiano, Serle; in Valtrompia: Bovegno, Villa Cogozzo; nella Riviera di Salò: Bedizzole, Calvagese, Carzago, Desenzano, Gavardo, Maderno, Manerba, Moniga, Muscoline, Padenghe, Polpenazze, Pozzolengo, Puegnago, Rivoltella, Salò, S. Felice del Benaco, Soiano. Parecchi di questi erano stati già castellieri preistorici o castri romani ma servirono alle comunità comunali. Alcuni ma non molti diventarono anche l'appoggio più ricercato per il vescovo conte (Cividate, Breno, Pisogne ecc.) o dei non molti feudatari bresciani come i Federici della Valcamonica, (Montecchio di Darfo, Gorzone, Esine, Edolo, Mu e Vezza); i conti di Cemo (Cemmo); i Nobili (Lozio); i Beccagutti (Plemo) ecc. I feudatari minori si limitarono, di solito, a rinchiudersi entro i castelli comunali, nei quali, grazie all'investitura, assunsero particolare preminenza. Case murate e torri sparse specie in Valcamonica, Valtrompia e città, garantivano loro una difesa abbastanza sicura, in momenti di emergenza. E' soltanto più tardi, e cioè nel sec. XV, che famiglie feudali non sopportando la signoria guelfa tendono ad appartarsi in castelli residenziali. Gli Avogadro e i Martinengo specialmente costruiscono castelli residenziali: i primi a Meano e Bagnolo, i secondi a Urago, Barco, Villachiara, Villagana, Padernello, ecc., mentre gli Averoldi acquistano, dai Griffi, Drugolo. Altri se ne aggiungono poi, più che altro, come abitazioni fortificate.