AZIONE Cattolica Italiana

AZIONE Cattolica Italiana (A.C.I.)

Benché vi sia chi comprenda sotto tale termine tutta l'attività pubblica dei cattolici (sui diversi piani o nei diversi settori, religioso, politico, economico, sociale), preferiamo rifarci per tale attività al termine più generale di Movimento Cattolico (v.). In verità il termine di Azione cattolica assume ufficialità nel 1908 quando viene costituita una Direzione generale dell'Azione cattolica e contemporaneamente sul piano diocesano una Direzione diocesana. Parallelamente agli indirizzi ufficiali nasceva infatti anche la Direzione diocesana di Brescia costituita nel luglio 1908 come trasformazione del resto soltanto nominale del Comitato Diocesano. Alla Direzione affidata alla presidenza del dott. Giorgio Montini con segretario il dott. Giovanni Maria Longinotti faceva capo in pratica ancora tutto il movimento cattolico nelle sue articolazioni: culturali e di propaganda, (Unione Popolare), economico sociale (dipendente dall'Unione Economico-Sociale), politico amministrativa (dipendente dall'Unione Elettorale Cattolica) ed infine religioso-sociale (incarnata nella Società della Gioventù Cattolica). Tale situazione organizzativa rimase inalterata per alcuni anni nonostante che nuove associazioni andassero sorgendo. Quando agli inizi del 1915 Benedetto XV volle la creazione di un organo superiore di coordinamento che si chiamò Giunta direttiva dell' A.C.I. Giorgio Montini venne chiamato a farvi parte, mentre anche a Brescia la Direzione Diocesana si chiamò Giunta Diocesana. Sebbene questa organizzazione fosse nata in seno all'Unione Popolare, a Brescia essa continuò ad essere il fulcro di tutte le attività dei Cattolici. Il volto dell' A.C.I. incominciò a trasformarsi completamente nel primo dopoguerra quando alla Gioventù Cattolica maschile si aggiunsero nel 1919 la Gioventù Cattolica Femminile e poi le Unioni Donne e Uomini di A.C. Tuttavia per quanto riguardò la Gioventù maschile bisogna ricordare che essa faceva capo alla Federazione Giovanile Leone XIII assieme al movimento oratoriano e catechistico. A loro volta la Gioventù Femminile e l'Unione Donne si federarono per alcuni anni nell'Unione Cattolica Femminile. Comunque la Giunta Diocesana continuò a rappresentare genericamente il movimento cattolico, guidata per parecchi anni dal comm. Costantino Franchi. Come tale combattuta dal Fascismo e per tre volte il Palazzo S.Paolo fu preso di mira dalle squadre fasciste che però più che colpire l'A.C. vera e propria miravano a smantellare gli organi di stampa cattolici e specialmente "Il Cittadino di Brescia" e "La Voce del popolo" mentre più tardi specie nel 1931 e nel 1938 furono presi di mira i circoli giovanili e gli oratori. Con gli accordi del Laterano (11 Febbraio 1929) la direzione della Giunta passò nelle mani di mons. Pietro Raggi e da questi a mons. Giuseppe Almici. In seguito, con la riforma dell' A.C. del 1939, anche a Brescia si accentuò il processo unitario dell'A.C. Nel 1942 infatti anche la Gioventù Cattolica Maschile veniva staccata dalla Federazione Giovanile Leone XIII e la Giunta Diocesana accentrava in sé pressoché tutto il movimento cattolico laicale bresciano. Tale unificazione di forze permise, attraverso una salda formazione oltre che religiosa anche sempre più accentuatamente sociale, di preparare una schiera di cattolici per la Resistenza e per il postfascismo. Molti furono i militanti dell'A.C. impegnati nel movimento resistenziale e Palazzo S.Paolo fu una delle centrali del movimento stesso. Dopo la Caduta del Fascismo l'A.C. diede numerosi dirigenti al partito della D.C., alla corrente sindacale cristiana della C.G.I.L. e promosse la nascita delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (A.C.L.I.) e altre numerose iniziativa religioso-sociali. Sul piano unitario l'A.C. promosse solenni assemblee diocesane ed altre grandiose manifestazioni; opera di rilievo la ricostruzione di Palazzo S.Paolo (1958). Dal 14 giugno 1970 anche l'Azione Cattolica bresciana si è ristrutturata secondo nuove direttive eleggendo democraticamente i propri dirigenti (V. Circolo della Gioventù Cattolica, Unione Uomini di A.C., Unione Donne di A.C., Gioventù Cattolica Femminile, Unione Femminile Cattolica, ecc.). Ultimi presidenti diocesani: ing. Dino Filtri, dott. Antonio Gorio (1958), dott. Renato Papetti (1967). Delegati vescovili e assistenti ecclesiastici: mons. Giuseppe Almici, mons. Giacomo Pernigo (1962), don Battista Recaldini (1973).