ASSOCIAZIONI Cristiane Lavoratori Italiani

ASSOCIAZIONI Cristiane Lavoratori Italiani (A.C.L.I.)

Sorsero a Brescia, all'indomani della Liberazione, dopo essere state preparate, nel periodo immediatamente precedente, in una serie di incontri tra l'avv. Lodovico Montini, reduce da un viaggio clandestino a Roma già liberata, con mons. Giuseppe Almici ed altri esponenti dell'antifascismo cattolico che andavano predisponendo le linee e gli strumenti dell'iniziativa dei cattolici bresciani nella ripresa democratica post-bellica. Primo presidente provinciale della nuova organizzazione fu il presidente diocesano dell'Azione cattolica, ing. Dino Filtri; segretario provinciale il dott. Franco Briatico, assistente ecclesiastico padre Paolo Gaioni. Le ACLI dovevano assumere tutta la direzione del movimento dei lavoratori cristiani in provincia: sul piano sindacale appoggiandone l'azione in seno alla Camera del Lavoro unitaria, dove la "corrente cristiana" si trovava in minoranza rispetto alle correnti socialista e comunista. Accanto a ciò il movimento promosse una complessa e vasta attività che andò accrescendosi dopo che, con la rottura dell'unità sindacale e la nascita dei "sindacati liberi" i compiti parasindacali andarono diminuendo di importanza. Da ricordare in particolare l'attività di formazione culturale (Università popolare "Astolfo Lunardi" e scuole di cultura sociale); la tutela dei diritti previdenziali (Patronato di assistenza sociale e segretariati del popolo); la cooperazione economica (Ente provinciale cooperativo approvvigionamenti e cooperative di consumo); l'assistenza alle famiglie dei lavoratori (colonie per bambini e case per ferie); la istruzione postscolastica e professionale, la ricreazione, ecc. Sul piano politico, pur sostenendo posizioni proprie in difesa degli interessi dei lavoratori, le ACLI appoggiavano - soprattutto alle scadenze elettorali - il partito della DC e invitavano i propri associati a militare in quel partito e ad assumervi responsabilità politiche e amministrative onde esercitare un orientamento di carattere sociale avanzato. Unità di base del movimento il circolo lavoratori che ben presto si costituì in moltissimi centri grandi e piccoli della provincia e nei quartieri cittadini, con l'appoggio aperto dei parroci che del circolo erano spesso anche gli assistenti ecclesiastici e che alla nuova organizzazione fornivano volentieri i locali per la sede e i primi aiuti materiali. Il movimento si sviluppò rapidamente, favorito dal ricordo ancora vivo della tradizione dell'associazionismo cattolico pre-fascista e dal particolare clima sociale e politico del dopoguerra, seguendo poi la generale espansione e le vicende che le ACLI andavano vivendo a livello nazionale attraverso le esperienze di partecipazione attiva alla vita sociale e politica, le elaborazioni culturali, i congressi. Alla presidenza del movimento si succedettero dopo ing. Filtri (1945-48), l'on. Enrico Roselli (1948-55), Michele Capra (1955-59), Giacomo Bresciani (1959-66), Alfredo Soggetti (1966-67), Mario Faini (1967-71), Giuseppe Anni (dal 1971). Allo sviluppo del movimento dette un particolare contributo di attività don Giacinto Agazzí (v.) per vent'anni assistente ecclesiastico provinciale.