"SERLÌ" o "il penitente muto"
"SERLÌ" o "il penitente muto"
Sec. XX. Soprannome di Giacomo Nicolini (perché originario di Serle) conosciuto in Valtenesi per la vita di penitenza, iniziata verso la metà degli anni '20 del sec. XX, dopo la morte del figlio maschio, circostanza che lo trasformò completamente rendendolo un fanatico religioso. Non fece altro che "pregare e camminare, camminare e pregare" dalla chiesa di Puegnago a quella di Polpenazze. Era stato sergente degli alpini. Si era poi ritirato in un piccolo podere sul quale visse fino alla morte, risparmiato, si disse, da tempeste, mentre gli altri poderi contermini venivano distrutti; si parlò anche di carri pesantissimi incagliati da lui smossi; di alberi sradicati al tocco della sua mano alle corna di un bue.