ZANARDELLI, piroscafo

ZANARDELLI, piroscafo

Considerato come la nave ammiraglia della flotta gardesana, venne costruito nel 1902-1903, per l'Impresa Navigazione del lago di Garda, dalla ditta Escher Wyss di Zurigo con le seguenti caratteristiche tecniche: 278,93 tonnellate di stazza lorda, lunghezza 48,65 metri, larghezza 6,20, immersione 1,65, propulsione a ruote spinte da una macchina a vapore della potenza di 450 cavalli, velocità 9-10 nodi, cioè circa 18 chilometri l'ora. Venne inaugurato l'11 aprile 1903 con a bordo lo stesso on. Giuseppe Zanardelli il quale, imbarcatosi a Maderno in quello che era definito dalla stampa un "battello saloon", sbarcò dopo il giro del lago di nuovo a Maderno e offrì nella sua villa ai gitanti un «sontuoso lunch».


Il piroscafo prestò servizio anche durante la prima guerra mondiale. Venne fermato solo il 6 novembre 1944 quando, proveniente da Malcesine, mentre si trovava di fronte ai prati delle "Fasse" di Campione gli si avventarono addosso due Spitfire inglesi mitragliando i più di duecento passeggeri, in gran parte soldati tedeschi convalescenti, e ritornando sulla preda in quattro riprese. Cadde per primo il timoniere Francesco Bertera, cadde poi ferito a morte il Comandante Berardo Martinelli, che trovò la forza di ordinare al marinaio Guerrino Ceccon di improvvisarsi timoniere e di dirigersi verso il porticciolo di Limone, ai piedi di un'alta parete rocciosa impedendo, in tal modo, nuovi attacchi aerei. Perirono, oltre ai due marinai, cinque soldati tedeschi e sei civili; i feriti furono quaranta. Tenuto nascosto fino alla fine della guerra, fu poi usato dai militari americani, tra i quali il gen. Clark, ospite all'Isola di Garda, per scorribande sul lago, al suon di orchestrine.


Ristrutturato negli anni Settanta, venne seriamente danneggiato da un incidente, sembra dovuto a un banco di nebbia, incagliandosi sugli scogli della Rocca di Manerba. Restaurato con il trapianto del meccanismo di trasmissione (quelli avariati passarono al Museo della scienza e della tecnica di Milano), venne rimesso in acqua. Venne poi demolito nel 1982.