SOCIETÀ Storica Lombarda

SOCIETÀ Storica Lombarda

Fondata per iniziativa di Cesare Cantù in riunioni tenutesi a Milano il 12 e il 30 dicembre 1873, si propose come scopo "d'indagare le memorie delle provincie lombarde, quali erano circoscritte al momento della ricuperata libertà politica; illustrarne le cronache, il diritto pubblico e privato, civile ed ecclesiastico, l'arte e la letteratura dei secoli scorsi, l'archeologia in ogni sua parte; i monumenti, specialmente inediti e originali; la storia civile, politica, religiosa, economica, anche nelle attinenze e relazioni storiche della Lombardia con altre regioni, e rendere di pubblica utilità il frutto de' propri lavori". Tra i soci fondatori compariva l'avv. Stefano Labus di famiglia originaria bresciana. Fin dal primo trimestre del 1874 aderirono alla società i bresciani: conte Francesco Bettoni, il nob. Pietro Da Ponte, il prof. Giuseppe Gallia e l'on. Giuseppe Zanardelli. Ne fu presidente dal 1876 al 1877 il conte Ercole Oldofredi-Tadini, legato a Brescia da molti vincoli. Non pochi furono i collaboratori all'"Archivio Storico Lombardo" quali Giuseppe Bonelli, Angelo Zanelli, F.L. Fè d'Ostiani e più recentemente Carlo Pasero, Gaetano Panazza, Ugo Vaglia ecc. Tra i soci benemeriti furono il comm. Beniamino Donzelli, la contessa Evelina Martinengo Cesaresco, mons. Luigi Gramatica. La società si diede un nuovo statuto approvato dal Presidente della Repubblica il 4 marzo 1952. Nel 1937 venne promossa nell'ambito dell'Ateneo di Brescia una sezione bresciana che suscitò le critiche di Paolo Guerrini deplorate ufficialmente dal consiglio di Presidenza dell'Ateneo stesso.