PLEVANI o Plebani Giovanni Antonio

PLEVANI o Plebani Giovanni Antonio

(Brescia, 6 settembre 1846 - 15 settembre 1917). Di Giacomo e di Teresa Solatizio. Di modesta famiglia iseana, trasferitasi a Brescia, crebbe alla scuola del padre, ardente mazziniano. Nella forneria di fronte all'Ospedale, conobbe una schiera di garibaldini e di esponenti del partito d'azione. Nel 1862 a 16 anni raggiungeva Garibaldi in Calabria, ma venne rispedito a casa. Nel 1864 era fra gli organizzatori con Ergisto Bezzi, Tolazzi, Tito Cella, Wolff, del tentativo di invasione del Veneto attraverso una banda che doveva suscitare una rivoluzione fra le popolazioni trentine. Attivissimo nel Partito d'Azione si diede a raccogliere e distribuire armi e proclami e nel 1863 - 1864 fu accanto ad Ergisto Bezzi nell'organizzare quella spedizione che doveva nel Trentino suscitare l'insurrezione antiaustriaca. Arrestato a S. Colombano venne rinchiuso nella fortezza di Alessandria. Volontario nel 1866 nelle file garibaldine combatté a Montesuello e Bezzecca e rimase prigioniero. Caposquadra dei verificatori dei contatori del macinato, cessata la tassa, fu impiegato presso l'Intendenza di finanza divenendo verificatore capo dell'Ufficio Tecnico. Nel frattempo si dedicava a numerose iniziative, associazioni ed enti. Fu dal 1882 consigliere e poi per molti anni presidente della Banca Cooperativa Bresciana. Fu inoltre presidente dell'Unione cooperativa di consumo di via S. Rocco. Nel 1886 fu tra i fondatori della Cooperativa pellattieri fra lavoranti di cui fu segretario e inoltre fu presidente dell'Associazione Reduci delle Patrie Battaglia e della Sezione armata, presidente della Cooperativa tipografica e della Cooperativa Case ed Alloggi, sindaco della Cooperativa d'armi, della Cooperativa delle acque gasate. Fu a lungo consigliere comunale e commissario delle scuole popolari serali. Fu per vent'anni presidente del Circolo «Fratellanza» e attivissimo presidente del Circolo Popolare Garibaldi. Nel febbraio 1915 fu tra i promotori del Comitato civile di preparazione alla guerra e fu poi designato presidente onorario. Fu tra gli esponenti più in vista della Loggia massonica "Arnaldo" di rito scozzese antico ed accettato e la sua casa di via Milano 4 funse da recapito della loggia stessa. Il Plevani venne ricordato e commemorato per anni particolarmente dal Circolo Garibaldi.