PIZZONI (3)

PIZZONI (o Piccioni) Giovanni Maria

(Quinzano d'Oglio, 1569 - Coccaglio, 24 dicembre 1637). A 23 anni abbracciò la vita sacerdotale. Mentre si dedicava con passione agli studi venne colto da una grave malattia e i medici gli proibirono ogni applicazione agli studi per cui pensò di dedicarsi alla musica che in poco tempo lo rese celebre. Fu maestro di cappella molto apprezzato alla corte del Duca di Mantova Vincenzo Gonzaga, dove rimase fino alla morte del duca stesso. Fu cantore della Cappella del Duomo di Brescia ed, infine, maestro di cappella a S. Marco di Venezia dove si distinse particolarmente e trovò protezione del doge Antonio Priuli e di senatori tra cui Sebastiano Venier. Amico intimo di Ottavio Rossi venne da questi convinto a riprendere gli studi, specialmente di Teologia e di Eloquenza. Peroni sostiene che fu professore di lettere nel seminario di Parenzo in Istria. Fu anche verseggiatore ed appartenne all'Accademia Cenomana. Già anziano e bisognoso di riposo, forse nel 1590, fu investito della carica di mansionario di S. Caterina a Coccaglio dove la sua famiglia aveva possedimenti, fu maestro del sommo Luca Marenzio, del quale nel 1616 stampò la prima raccolta di composizioni. Maria Caracci Vela ha scritto del Piccioni: «Benché mediocre musicista, sembra aver seguito un itinerario interessante, mosso da un vero desiderio di rinnovamento del proprio stile. Già nel "Primo libro de madrigali a 6 voci" (Venezia, A. Gardano), si era rivelato incline ad un declamato rigoroso e insistente e ad un uso convincente con progressioni a scopo di enfasi; ne "Il pastor fido musicale" del 1602 la declamazione musicale si fa più trasparente e naturale, il testo è disposto con grandissima cura, la coloratura è molto limitata e l'attenzione ai rapporti verticali tra le voci attenuata».


OPERE MUSICALI: "Vespri intieri a quattro voci". (Venezia, Vincenti, 1596, in 8). Il Pastor fido musicale a 5 voci (Venezia G. Vincenti 1602). Nel 1616 il Pizzoni pubblicò a Venezia, presso l'editore Riccardo Amadini, le opere giovanili a 5, 6 e 7 voci di Luca Marenzio, dedicandole all'arciprete di Coccaglio Andrea Masetto, che del Marenzio era stato il primo maestro e mecenate. "Orazione funebre in lode del Molto Illustre Sig.r. Martio Porcellaga Governatore di Crema, Condottiero di gente d'arme (Venezia, appresso Giov. Antonio Rampazzetto, 1598, in-8)"; "Orationes tres Joan. M. Piccioni Quintianensis apud Serenissimam Rempubblicam Venetam, in sacris Divi Marci aedibus Musici" (Venetiis, apud Jo. Antonium Rampazzettum, 1598, in-8); "Illustrissimi ac Reverendissimi Ioan. Iacobi Diedi Cremensis Episcopi meritissimi pro Illustrissimo et Reverendissimo Ioanne Francisco Mauroceno Brixiae Episcopo Cocallium foelicissimo adventu Oratio" (Venetiis, apud Io. Antonium Rampazzettum, 1598, in-8); "In Iosephi Iardini Quintiani optimarum litterarum Magistri praestantissimi obitu Oratio" (Brixiae, apud Vincentium Sabbium, 1599, in-8)"; "Orazione di Giov. Maria Piccioni... recitata nella prima pastorale visita di Monsignor Ill.mo et Reveren.mo Marino Giorgio vescovo di Brescia nella Parrocchiale di Coccaglio il giorno 22 di maggio dell'anno 1599" (Brescia Sabbio, 1599, in-8); "In Illustrissimi ac Reverendissimi Marini Georgii Brixiae Antistitis amplissimi primo foelicissimoque Quintianum adventu Oratio", (Brixiae, apud Vincentium Sabbium, 1601, in-8); "Ad sacros Clararum Vic. conventus in quibus pro animarum cura casus singulis quoque mensibus dissolvuntur, brevis exercitatio ad Illustriss. ac Reverendiss. Marinum Georgium Brixiae Antistitem amplissimum" (Brixiae, apud Praesenium, 1603, in-8); "Breve discorso in lode di S. Catterina Vergine e Martire" (Brescia per i figliuoli di Vincenzo Sabbio, 1604, in-8); "Breve Ragionamento nella felice venuta dell'Illustre e Molto Reverendo Monsignor Vincenzo Manzini, dell'una e dell'altra legge singolar Dottore, Arciprete di Quinzano e Pastoral Visitatore a nome di Mons. Illustrissimo e Reverendissimo Marino Giorgio Vescovo di Brescia nella Parrocchiale di Coccaglio al dì 19 Settembre dell'anno 1605", (Verona, Angiolo Tamo, 1606, in-8); "Discorso detto nella Parrocchiale di Coccaglio, esponendosi in venerazione la reliquia di S. Carlo Borromeo"; (Brescia, per li Sabbi, 1612, in-8); "Perbreves Ioan. Mariae Piccioni a Quintiano orationes" (Brixiae, apud Ricciardos, 1624, in-8); "Orazione nella venuta di Monsignor Vincenzo Giustiniani Vescovo di Brescia" (In Brescia, per li Rizzardi, 1633, in-8). Di lui abbiamo alle stampe anche una "Raccolta di molti Epigrammi in Brescia, in occasione di una solennità di S. Caterina v. e m." (Brescia, Francesco Comencini, 1624, in-8). Lasciò inoltre, secondo il Cozzando, altri manoscritti che non volle pubblicare.