PALAZZI della città

PALAZZI della città

Nell'accezione di edificio architettonicamente maestoso, di grandi dimensioni, adibito ad abitazione di famiglie nobiliari e signorili o anche sede di uffici pubblici di rappresentanza come è definito dal "Grande dizionario della lingua italiana" di S. Battaglia, il palazzo fa la sua comparsa a Brescia, come altrove, nel sec. XV quando come ha osservato G. Panazza le medievali case-torri assumono carattere di vere "domus" con le facciate dipinte, i portici su colonne, più ampie finestre «anche se le strutture (sono) ancora salde e semplici, a due piani,... gli interni severi, con i soffitti in legno di tavolette dipinte, con le pareti affrescate o ricoperte di cuoi e di stoffe». Forme ancora tardo gotiche si intrecciano con quelle rinascimentali, i motivi lombardi con quelli veneti. Basta citare i palazzi del Colleoni (1450), dei Martinengo Palatini (1457), di Giovanni Marco Martinengo, Calzaveglia, dei Calini, dei Martinengo Villachiara, dei Martinengo da Barco, del vescovo Mattia Ugoni, dei Cigola, degli Averoldi, ecc. Al contempo vengono eretti il palazzo "pubblico" della Loggia, i palazzetti del Monte di Pietà. Ma è soprattutto nel sec. XVI che si costruiscono palazzi abbandonando del tutto le linee gotiche per quelle rinascimentali. Ne è fra i principali architetti Ludovico Beretta al quale si devono i palazzi Terzi-Lana, Ganassoni, Maggi, Martinengo Cesaresco, la palazzina Martinengo, il Seminario ecc. Ad essi sono da aggiungere il palazzo Monti della Corte ecc. Una nuova fioritura di palazzi si ebbe nel sec. XVII fra i quali quelli di rami della famiglia Martinengo, degli Averoldi, dei Gambara, dei Calini, dei Porcellaga ecc. sempre su moduli prevalentemente rinascimentali, salvo, come osserva il Panazza, «variazioni nelle diverse altezze dei corpi di fabbrica e soprattutto nella rottura del motivo "chiuso" del cortile che si arricchì di fondali, di cancellate e di fontane», oltre alla ricchezza e grandiosità per scenografia di portali, di androni e di corti più che «non per movimento di masse, per varietà e sontuosità decorativa di esterni». Vi lavorano, sempre su moduli del tardo '500, il Bagnadore, l'Avanzo, il Carra. Gli interni come quelli dei palazzi Martinengo-Villagana, Martinengo delle Palle, Martinengo Colleoni, Avogadro e Palazzo Vecchio passato ai Gambara non variano di molto. A questi edifici sono da aggiungere il palazzo Poncarali Oldofredi della metà del secolo, non condotto a termine e altro della stessa famiglia in via Musei, le aggiunte al palazzo Martinengo da Barco e al palazzo Martinengo Cesaresco in via Musei (1663-1697), la costruzione del palazzo Martinengo Palatini (1675), il palazzo Martinengo della Mottella, poi Calini, palazzo Fenaroli (poi Orefici). Ricostruzioni di palazzi più antichi e costruzioni di nuovi continuano nel '700 e come sottolinea il Panazza «trasformarono anche l'aspetto della topografia nelle zone in cui sorsero». Sorgono il palazzo Fè, il palazzo Bocca dei Donegani, il palazzo Onofri, quello Polini-Lechi (oggi Guaineri), il palazzo Soncini (del 1765, eretto dal Carboni), il palazzo Ferraroli-Fenaroli, il palazzo Barbisoni, poi Bettoni, in via Larga prima della trasformazione vantiniana, e di fronte l'altro palazzo Bettoni-Cazzago. Ancora sono da ricordare il palazzo Avogadro del Giglio in via Monti e il vicino palazzo Provaglio, insieme al palazzo Luzzago e ancora quelli dei Chizzola e dei Gambara, dei Santangelo poi Seminario, degli Avoltori, dei Soardi, dei Duranti, dei Conter-Sigismondi e dei Chizzola (poi San Paolo), dei Gaifami, dei Bona (poi Pancera), dei Bucelleni, dei Fenaroli di Tavernola, dei Maffei (poi Fenaroli), dei Fioravante, dei Uggeri, dei Martinengo Colleoni (poi Bargnani), dei Martinengo di Padernello, dei Roncalli, dei Brunelli e Faglia. Accanto ai grandi palazzi vi fu una serie di case signorili, ma di più modesto aspetto, e di case borghesi che, per l'eleganza del portale o le cornici delle finestre sagomate o i poggioli in ferro battuto, assunsero l'aspetto raffinato proprio di questo secolo. Gli interventi di Domenico Carboni, Vincenzo Carboni preparano nuovi gusti apportati dalla Rivoluzione e dal neoclassicismo di cui è interprete soprattutto Rodolfo Vantini, cui si devono numerosi interventi. Opera, la sua, continuata da Giovanni Donegani e dai figli Carlo e Luigi, da architetti come Sedaboni, Angelo Vita Cherubini, e da altri, fra i quali sono da segnalare Carlo Melchiotti, Antonio e Giovanni Tagliaferri, e poi via via da L. Arcioni, E. Dabbeni, L. Tombola. Fino ai palazzi di piazza Vittoria, ideata dall'arch. Marcello Piacentini, con l'apporto di architetti bresciani e forestieri.




ELENCO PALAZZI. Amministrazione Provinciale: già Martinengo Cesaresco Novarino II, via Musei, 32 (sec. XVII). Antonini: già Odasio, poi Maffei, poi Fenaroli, poi Orefici, via delle Grazie, 6.


Antonini: già Fenaroli, poi un ramo dei Martinengo, poi Orefici, via delle Grazie, 19.


Appiani: ora Arici, corso Martiri della Libertà, 17.


Archetti: già Malvezzi, sede del circolo S. Faustino, ora Togni, via Dante.


Arici: vedi Appiani.


Ateneo: già Tosio, via Tosio, 10.


Averoldi: poi Panciera di Zoppola, via Marsala, 31.


Averoldi: via Moretto, 12 (sec. XVI).


Averoldi: piazza S. Maria Calchera (nel Seicento ospitava l'oratorio dei nobili).


Avogadro: ora Lechi, corsetto S. Agata.


Avogadro: ora Bettoni Cazzago, via Moretto (sec. XVII).


Avogadro: ora Buffoli, via delle Barricate.


Avogadro: nel 1499, poi Orefici, via Marsala, 2.


Avogadro: poi Martinengo, ora uffici municipali, corsetto S. Agata, 12-14 (sec. XVI).


Avogadro del Giglio: via Monti (del '700).


Avoltori: ora Cazzago, via V. Gambara, 5.


Bagno: via Crispi, 3 (costruito dai Luzzago).


Balucanti: già Oldofredi, poi Poncarali, ora Liceo Arnaldo, corso Magenta, 56.


Banca Credito Agrario Bresciano: già Negroboni, poi Bevilacqua, via Paganora e piazza Duomo.


Banca d'Italia: già Onofri, corso Martiri della Libertà, 19.


Banca S. Paolo: già Martinengo Villagana, corso Martiri della Libertà, 13.


Barbisoni: poi Bettoni, ora sede del Piccolo Credito Bergamasco, via Gramsci, 12 (del '700).


Barbisoni: poi Berardi, piazza T. Brusato, 8.


Barboglio: piazza Martiri di Belfiore.


Bargnani: già Martinengo Colleoni di Pianezza, corso Matteotti (iniziato nel 1672).


Bellotti: già Oldofredi, poi Guaineri, via Cairoli, 3 (del '500).


Belpietro: via Gramsci (prima metà dell'800).


Berardi: già Barbisoni, piazza T. Brusato, 8.


Beretta: già Martinengo da Barco, via Tosio, 6, ora Pinacoteca.


Beretta: già Cocchetti-Terzi, corso Magenta.


Bernardelli: via Gabriele Rosa.


Bertelli: già Faglia, via Cairoli.


Bettini: già Duranti, ora Brunelli, via Cairoli, 19.


Bettoni: già Barbisoni, ora Credito Bergamasco, via Gramsci, 12.


Bettoni-Cazzago: già Avogadro, via Moretto, 84 (sec. XVII).


Bettoni: già Cazzago, poi sede delle Poste nel 1907, venne adibito anche a teatro (del '700).


Bettoni-Cazzago: già Fenaroli, via Marsala, 17.


Bevilacqua: vedi Credito Agrario Bresciano.


Biondelli: già Uggeri, via Musei, 20.


Bizot-Lantieri di Paratico: via Trieste, 36.


Bocca: dei Donegani, a S. Nazzaro (fine sec. XVIII).


Bocca: poi Vergine, corso Matteotti, 25.


Bona: ora Pancera (eretto su antiche case Avogadro).


Bonaglia: immobile trasformato, corso Magenta, 26.


Bonera: già Brognoli, via Agostino Gallo, 23.


Bonoris: già Salvi, poi comune di Brescia, via Tosio, 8.


Borgondio: poi Della Corte, vicolo Borgondio, 29 (sec. XVI).


Borta: piazza Duomo (prima metà dell'800).


Bozzi-Comini: già Mazzucchelli, via V. Gambara, 7.


Brescia: ex sede dell'albergo Brescia, ora Banco Ambrosiano Veneto, via Gramsci.


Brognoli: ora Bonera, via Agostino Gallo, 23.


Broletto: sede di diversi uffici comunali e statali (sec. XII).


Brunelli: già Duranti, via Cairoli, 6.


Bruni Conter: già Soardi, via Trieste, 39.


Buccelleni: via Marsala (tardo '500).


Buffoli: già Avogadro, via delle Barricate, 5.


Calini: ora scuola comunale, via delle Battaglie, 58 (sec. XV).


Calini: vicolo Borgondio, 29.


Calini: già De Terzi Lana, ora Pelati, via Marsala, 15.


Calini: già Martinengo della Motella, via Cairoli, 2 (sec. XV).


Calzaveglia: via Dante, 16 (eretto nel 1484).


Cantoni Marca: già Luzzago, via V. Monti, 4.


Caprioli: già Fenaroli, poi Maffei, poi Orefici, ora Antonini, via delle Grazie, 6.


Caprioli: via Elia Capriolo, 48 (sec. XIV).


Carmagnola: già Malvezzi, poi del consiglio cittadino, poi Archetti, ora Togni, via Dante, 15.


Carpani: già Poncarali, via Moretto, 64.


Cazzago: già Bettoni, via Gramsci, 17 (del '700).


Cazzago: già Avoltori, via Veronica Gambara, 5.


Cervi: già Maggi, via Musei, 28.


Chizzola: via Gabriele Rosa, 39.


Chizzola: poi Dusi, poi S. Paolo, via Tosio, 1.


Chizzola: poi Mazzotti, ora Porro Schiaffinati, via Gezio Calini, 26.


Cigola-Fenaroli: ora Fenaroli, piazza Tebaldo Brusato - angolo via Carlo Cattaneo (secentesco).


Cimaschi: via S. Francesco d'Assisi, 8.


Cocchetti-Terzi: già Terzi, ora Beretta, corso Magenta.


Colleoni: poi Martinengo, ora congregazione dei Filippini, via della Pace, 10.


Conter: ora Sigismondi, via Tosio.


Consiglio prov. dell'Economia: ex Camera di Commercio, corso G. Mameli.


Cottinelli: già Lana, via Marsala, 15.


Credito Bergamasco: già Barbisoni, via Gramsci 12.


Croce Bianca: già Gaifami, via F.lli Bandiera, 22.


De Terzi Lana: già Pelati, poi Calini, via Marsala, 15.


Degli uffici delle aziende Togni: angolo via Re Galantuomo e corso Vittorio Emanuele (sec. XX).


Degli uffici statali: via delle Grazie (sec. XX).


Dei commestibili: progettato e non attuato.


Dei Donegani: poi Bocca, corso Martiri della Libertà (fine sec. XVIII).


Dei Sindacati fascisti dell'Industria: piazzale Roma (sec. XX).


Del Capitano: attuale prefettura.


Del Credito Agrario Bresciano: già Negroboni e Bevilacqua, piazza Paolo VI, ex piazza del Duomo.


Del Governo: in Broletto (prefettura sotto il passato regime).


Del Liceo: già Bargnani, poi Poncarali, poi Oldofredi, poi Balucanti, corso Magenta, 56.


Del Magistrato della Mercanzia: poi ex Camera di Commercio, poi del Consiglio prov. dell'Economia, ora Università, corso Goffredo Mameli (costr. degli inizi del 1500).


Del Podestà: Delle Esposizioni: attuale E.I.B. Delle Industrie bresciane: via Dieci Giornate (sec. XX).


Della Loggia: piazza Loggia (iniziato nel 1482).


Delle Poste, Telegrafi e Telefoni: già Bettoni, poi Cazzago, via Gramsci, 13.


Delle Poste: piazza Vittoria (sec. XX).


Delle Ragioni: vedi Broletto. Di Giustizia: già Martinengo Colleoni, piazza S. Alessandro - via Moretto.


Di Rosa: già Martinoni, via Gramsci, 10.


Dolzani: ora Masperi, via F.lli Porcellaga, 3.


Ducale: (del sec. XV), nel complesso del Broletto.


Duranti: ora Giordani Caldera, via Trieste, 48-52. Duranti: ora Brunelli, via Cairoli, 6.


Dusi: già Chizzola, ora della Banca S. Paolo e chiamato S. Paolo, via Tosio, 1 (ricostruito sec. XX).


Erba: piazzale Roma.


Faglia: poi Bertelli, via Cairoli, 18.


Fè d'Ostiani: ora Materossi, corso Matteotti, 62.


Fenaroli: poi un ramo dei Martinengo, poi Orefici, ora Antonini, via delle Grazie, 19 (costruito nel 1647).


Fenaroli: ora Salvi, via Moretto, 14.


Fenaroli: già Odasio, poi Maffei, poi Orefici, ora Antonini, via delle Grazie, 16.


Fenaroli: già Cigola, via Carlo Cattaneo, 55.


Fenaroli: ora Bettoni-Cazzago, via Marsala, 17.


Fenaroli-Ferraroli: contrada S. Croce, 14 (del 1700).


Fenaroli: già Uggeri, poi Ferrante, via della Pace, 17.


Feroldi: ora Roveglio, piazza T. Brusato, 12.


Ferrante: già Uggeri, ora Fenaroli, via della Pace, 17.


Ferrazzi: via Marsala, 33.


Fioravanti: ora Franchi, via Marsala, 14.


Fisogni: piazza S. Maria Calchera, 1.


Franchi: già Fioravanti, via Marsala, 14.


Gaifami: ora sede della Croce Bianca, via F.lli Bandiera, 22 (del Settecento).


Gambara: via delle Battaglie, 55 (sec. XVIII).


Gambara: già Maggi, vicolo del Fontanone, 1.


Gambara: in Canton dell'Albera.


Gambara: poi Santangelo, ex Seminario Vescovile, via Gezio Calini, 30 (rinnovato nel '600).


Ganassoni-Maggi: ora Uggeri-Ganassoni, via Musei, 48 (sec. XVI).


Giordani: via Musei, 93 (seconda metà del '600). Giordani Caldera: già Duranti, via Trieste, 48-52 (del Settecento).


Guaineri: già Oldofredi, via Cairoli, 3 (del '500).


Guaineri: già Lechi, via Moretto, 27 o Santa Croce.


Guerrini: corso Matteotti, 36 (ricostruito nel 1747).


Ippoliti: ora Rodengo, via Moretto, 20.


Lana-Ghidella: già Terzi-Lana, via A. Gallo, 1 (del '500).


Lechi: corsetto S. Agata, 22-24 (del 1500).


Lechi: già Avogadro, poi Martinengo Colleoni, ora uffici comunali, corsetto S. Agata, 12-14.


Lechi: ora Guaineri, via Moretto, 27 o Santa Croce.


Lechi: già Valotti, corso Magenta, 27.


Liceo Arnaldo: già Oldofredi, poi Poncarali, poi Balucanti, corso Magenta, 56.


Liceo Luzzago: già Provaglio, via V. Monti, 14 (del 1754).


Longo: ora Monti Martinengo, via Gramsci, 24 (del 500).


Luzzago: ora Masetti Zannini, via Carlo Cattaneo, 51 (quattrocentesco, rinnovato nel '600).


Luzzago: ora Cantoni Marca, via A. Monti, 4.


Maffei: già Odasio, poi Fenaroli, poi Orefici, ora Antonini, via delle Grazie, 6.


Maggi: poi Gambara, vicolo del Fontanone, 1.


Maggi di Gradella: via Musei, 45 (datato 1554).


Magri Anselmi: già Martinengo dalle Palle, via Alessandro Monti, 21.


Malvezzi: detto anche palazzo Vecchio, poi abitazione del Carmagnola, poi del Consiglio cittadino, poi Archetti, ora Togni, via Dante, 15.


Marazzani Visconti: già Martinengo Cesaresco Novarino I, piazza del Foro, 7.


Martinengo: già Monti, corso Cavour, 37.


Martinengo: via delle Cossere, 14.


Martinengo: S. Eufemia.


Martinengo Cesaresco: ora collegio Arici.


Martinengo Cesaresco Novarino I: ora Marazzani Visconti, piazza del Foro, 7.


Martinengo Cesaresco: ex sede della Questura, via Musei (sorto nel 1663).


Martinengo Cesaresco: detto dell'Aquilone, ora Università, via Trieste, 17.


Martinengo Colleoni: già Avogadro, corsetto S. Agata.


Martinengo Colleoni: poi Martinengo della Motella, ora Calini, via Cairoli, 2.


Martinengo Colleoni: poi Martinengo Colleoni di Pianezza, poi Bargnani, ora istituto Tartaglia, corso Matteotti, 8 (sorto nel 1721).


Martinengo Colleoni di Malpaga: ora sede del Tribunale, piazza S. Alessandro - via Moretto.


Martinengo da Barco: ora Pinacoteca Tosio-Martinengo, via Martinengo da Barco, 1.


Martinengo della Fabbrica: poi Martinengo di Padernello, ora Salvadego, via Dante.


Martinengo della Motella: ora Calini, via Cairoli, 2 (costruzione del primo '600).


Martinengo delle Palle: ora Spada, sede della Corte di Appello, via S. Martino della Battaglia.


Martinengo delle Palle: ora Magri Anselmi, via Alessandro Monti, 21.


Martinengo di Padernello: già Martinengo della Fabbrica, ora Salvadego, via Dante.


Martinengo di Villachiara: corso Martiri della Libertà (sec. XV).


Martinengo Palatini: già Martinengo Palatino, poi I.N.A.I.L., ora Università, piazza Mercato, 15.


Martinengo Villagana: ora Banca S. Paolo, corso Martiri della Libertà, 13.


Martinoni: già Di Rosa, via Gramsci, 10.


Masetti Zannini: già Luzzago, via Carlo Cattaneo, 51 (quattrocentesco).


Masperi: già Dolzani, via F.lli Porcellaga, 3 (cinquecentesco).


Materossi: già Fè d'Ostiani, corso Matteotti, 54.


Mazzotti: già Chizzola, ora Porro Schiaffinati, via Gezio Calini, 26.


Mazzucchelli: ora Bozzi, via Lattanzio Gambara, 17.


Merli: già Soardi, zona Labirinto.


Monte di Pietà: piazza Loggia (sorse nel 1485).


Monti della Corte: ora Porro Savoldi, corso Cavour, 37.


Monti Martinengo: già Longo, via Gramsci, 24.


Municipale: vedi palazzo Loggia.


Negroboni: poi Bevilacqua, ora Credito Agrario Bresciano, piazza Paolo VI, già piazza Duomo.


Nuovo del Comune: ora Broletto (costruzione del sec. XIII).


Ochi: ora Rocchi, piazza Labus, 1 (sec. XVII).


Odasio: poi Maffei, poi Fenaroli, poi Orefici, ora Antonini, via delle Grazie, 6.


Oldofredi: ora Guaineri, via Cairoli, 3 (del '500).


Oldofredi: già Poncarali, poi Balucanti, ora sede del Liceo Arnaldo, corso Magenta, 56 (metà Settecento).


Onofri: ora Banca d'Italia, corso Martiri della Libertà (sorto attorno al 1760).


Orefici: già Odasio, poi Maffei, poi Fenaroli, ora Antonini, via delle Grazie, 6.


Orefici: già Fenaroli, poi un ramo dei Martinengo, ora Antonini, via delle Grazie, 18 (costruito nel 1647).


Orefici: già Avogadro, via Marsala, 2.


Panciera di Zoppola: già Averoldi, poi ex sede dell'istituto per sordomuti, via Marsala, 31 (del Settecento). Passerini: già Valotti, poi Saini, ora Rampinelli, via Elia Capriolo, 29 (del Settecento).


Pedrocca-Scaglia: demolito, sull'area sorse la palazzina Valotti, ora Lechi, corso Magenta, 27.


Pellizzari San Girolamo: già Porcellaga, via Cairoli, 5 (sec. XV-XVI).


Peregallo: piazza Vittoria (sec. XX).


Pelati: già De Terzi Lana, poi Calini, via Marsala, 15 (settecentesco).


Pinacoteca Tosio Martinengo: già Martinengo da Barco, via Martinengo da Barco, 1 (del Seicento).


Pisa: corso Magenta, angolo via Crispi (rinascimentale).


Pisa: via Ferramola, angolo via Solferino (sec. XX).


Polini-Lechi: già Guaineri, via Moretto, 27 (fine Settecento).


Poncarali: via Musei (rinnovato nel '600).


Poncarali: ora Carpani, via Moretto, 64 (metà sec. XVII).


Poncarali: già Bargnani, poi Oldofredi, poi Balucanti, ora Liceo Arnaldo, corso Magenta, 56.


Porcellaga: ora Pellizzari San Girolamo, via Cairoli, 5.


Porro Savoldi: già Monti della Corte, corso Cavour, 37.


Porro Schiaffinati: già Chizzola, poi Mazzotti, via Gezio Calini, 26 (del '700).


Provaglio: ora Liceo Luzzago, via V. Monti, 14 (anno 1754).


Rampinelli: vicolo due Torri, 15-17 (sec. XV).


Rampinelli: già Valotti, poi Saini, poi Passerini, via Elia Capriolo, 29 (sec. XVII).


Regio: ubicazione incerta, segnalato anche come Palatium regium.


Rocchi: già Ochi, piazza Labus, 1 (sec. XVII).


Rodengo: già Ippoliti, via Moretto, 20.


Rodengo: poi Roncalli, ora casa Calini, via Cairoli, 16 (del '700).


Roncalli: già Rodengo, ora casa Calini, via Cairoli, 16 (del '700).


Roveglio: già Feroldi, piazza Tebaldo Brusato, 12 (del Seicento).


Rovetta: già casa Torre, via delle Battaglie, 38 (prima metà dell' 800).


Rossa: via Fratelli Bronzetti, 9, ora oratorio di S. Nazzaro (del 1769).


Saini: già Valotti, poi Passerini, ora Rampinelli, via Elia Capriolo, 29.


Salvadego: già dei Martinengo della Fabbrica, poi di Padernello, via Dante, 17-19 (sec. XVI-XVIII).


Salvadego Barboglio: già Ugoni, via Carlo Cattaneo, 62.


Salvi: poi Bonoris, poi Comune di Brescia, via Tosio, 8.


Salvi: già Fenaroli, via Moretto, 14 (sec. XVII).


S. Martino: ora vescovile, piazza Vescovato, via Trieste, 13.


S. Paolo: già Chizzola, via Tosio, 1 (sec. XVII).


Spada: già Martinengo delle Palle, via S. Martino della Battaglia, 18-20 (sec. XVI).


Sigismondi: già Conter, via Tosio, 28 (sec. XVI).


Soardi: ora Bruni-Conter, via Trieste, 39 (sec. XV).


Soncini: contrada Soncin Rotto, 1 (del '700).


Soncini: poi Viganotti Giusti, via Francesco Lana, 22.


Terzi: già Cocchetti-Terzi, ora Beretta, corso Magenta.


Terzi-Lana: ora Lana-Ghidella, via Agostino Gallo (costruzione del 500).


Togni: antica sede podestarile, poi diversi proprietari, vedi "palazzo Vecchio".


Torriceni: via delle Grazie, 83 (sec. XVIII).


Torri Bresciani: ha subito diversi passaggi di proprietà, via Gezio Calini, 24 (sec. XVI-XVII).


Tosio: ora sede dell'Ateneo, via Tosio.


Tribunale: già Martinengo Colleoni, via Moretto, 78 (sec. XVII).


Uggeri: poi Ferrante, ora Fenaroli, via della Pace, 17 (costruito tra il 1650-70).


Uggeri: poi Biondelli, via Musei, 20.


Uggeri-Ganassoni: già Ganassoni-Maggi, via Musei (sec. XVI).


Ugoni: piazza del Foro (sec. XVI).


Ugoni: ora Salvadego Barboglio, via Carlo Cattaneo, 62 (fine Settecento).


Valgoglio: poi Soncini, ora Viganotti Giusti, via Francesco Lana, 22 (fine sec. XVI).


Valotti: poi Saini, poi Passerini, ora Rampinelli, via Elia Capriolo, 2 (sec. XVIII).


Valotti: ora Lechi, corso Magenta, 27; questo palazzo ospitò Vittorio Emanuele II, prima della battaglia di S. Martino (costruzione del Settecento).


Vecchio: (del sec. XII con successive trasformazioni) poi Malvezzi, poi il Carmagnola, poi sede podestarile, poi collegio per nobili, poi Archetti "usato anche come stallo", ora Togni, via Dante, 15.


Vergine: già Bocca, corso Matteotti, 25 (fine Settecento).


Vescovile: già Domus Sancte Brixiensis ecclesie, poi S. Martino, piazza Vescovato, 13 (trasformato ed eretto nel sec. XV).


Viganotti Giusti: già Valgoglio, poi Soncini, via Francesco Lana, 22 (fine sec. XVI).