MOVIMENTO Internazionale della Riconciliazione, M.I.R.

MOVIMENTO Internazionale della Riconciliazione, M.I.R.

È la sezione italiana dell'I.F.O.R. (International Fellowship of Reconciliation), una Federazione di gruppi i cui membri operano per la giustizia e per la pace, associandosi alle lotte di quegli uomini e donne che nel mondo sono vittime dell'ingiustizia e delle aggressioni economiche, politiche e militari. In questa lotta essi rifiutano l'uso della violenza nonché la preparazione e la partecipazione, sotto qualsiasi forma, alla guerra. Essi vogliono sviluppare i metodi di lotta non violenti nella ricerca della verità e del rispetto dell'avversario. Fondato a Cambridge alla fine del 1914, il M.I.R.I.F.O.R., è oggi presente in trentatre Paesi. In Italia nasce nel 1952 per iniziativa di un gruppo di persone di formazione evangelica: Tullio Vinay e Carlo Lupo, pastori valdesi, con le mogli Fernanda e Lilli, Neri Giampiccoli, Ruth e Mario Tassoni, quaccheri. A Brescia l'attività del M.I M.I.R. inizia nel 1975 per opera di Michele Gaffurini, Sante Bonomo, Alfredo Mori, Federica Capra, Pino Buizza; si contano attualmente ventisette iscritti. Oggi il M.I.R. cerca, con altri gruppi, di realizzare concretamente alcuni degli elementi di un nuovo modello di sviluppo che porti a una società non violenta (es. difesa popolare non violenta, obiezione fiscale, coltivazione della terra in maniera biologica ecc.). Il M.I.R. è da tempo riunito a Brescia con il Movimento Nonviolento (M.N.) (v.) nel «Centro per la nonviolenza» che, dall'inizio degli anni '80, ha sede in Via Milano, 65 ove si ritrovano sempre più numerosi gruppi che si richiamano alla cultura nonviolenta. M.I.R. e M.N. bresciani, oltre a gestire il funzionamento della sede e dei vari servizi, propongono seminari e momenti di confronto su temi di attualità. Attraverso il Comitato per la difesa popolare nonviolenta sono intervenuti su problemi locali, come il caso «Zubani» o l'affare di Poggio dei Mandorli. In collaborazione con gli organi nazionali organizzano la campagna di obiezione alle spese militari e seguono il processo conciliare ecumenico su «Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato». Con altre realtà cittadine, collaborano ad attività che possono diffondere la pratica nonviolenta. (Ad es.: «Un manifesto per la Pace» col comitato Pace Franciacorta; segretariato giovani a Ghedi con Ussl 44; iniziative contro il cancello di via Guerini; manifestazioni contro la pena di morte; mese per la pace dell'Oltremella; nascita del movimento consumatori»). Il «Centro per la Nonviolenza» di Brescia pubblica il foglio bimestrale «Informati e Partecipa». A livello nazionale esce annualmente la «Guida O.S.M.».