MONDELLA

MONDELLA

Famiglia ritenuta di origine veronese e trapiantatasi secondo alcuni nel Milanese e, da Mandello del Lario (Como), a Brescia dove era già presente nel 1430 con il mercante Giovanni de Mondella. Suo figlio Bertollo, già morto nel 1469, lasciava Giovanni, a sua volta padre di Antonio Donato orafo "de Verona" che viveva a Brescia nel 1501 e che morì nel 1524. Abitava in contrada di Porta Bruciata dove risiedevano altri orefici come i Dalle Croci, gli Occanoni, gli Stancheri, i Cirimbelli, i Vinciguerra. Da Donato nacquero il celebre medico Luigi (v.), Giovanni Battista e l'orefice Giovanni Maria (v.). Questi da Maddalena Ducco ebbe dieci figli, dei quali solo Luigi (1545-1587) ebbe discendenza. Figli suoi furono Ottavio (v.) e Gerolamo. Questi (n. nel 1587), ebbe dalla nob. Camilla Federici, sposata nel 1617, Luigi II (1625-1687) il quale, a sua volta dalla nob. Cecilia Garbelli, sposata nel 1660, ebbe, tra gli altri figli, Giovanni Maria (1669-1725) il quale, dalla nob. Lucia Sala, ebbe Luigi III (n. nel 1710) che nel 1742 ottenne che la propria famiglia venisse ammessa nel Consiglio Generale di Brescia. Egli ebbe dalla nob. Barbara Cirimbelli, sposata nel 1774, Girolamo (n. nel 1779) e Ottavio i quali, dopo aver frequentato dal 1793 i ritrovi della Motta di Ghedi, nel marzo 1797, fecero parte del gruppo che proclamò la rivoluzione bresciana. Ottavio nel 1800 presiedette alla formazione della nuova guardia civica. I diventarono proprietari, per acquisto, del palazzo di Ghedi già di Nicolò Orsini e poi dei Martinengo, ereditando, nel 1807, proprietà come la Bassina dai Garbelli. I Mondella regalarono poi al Museo Cristiano il sarcofago di Nicolò Orsini. Gerolamo, che nel 1759 aveva sposato la nob. Lucia Pulusella, ebbe Antonio (1795-1864), il quale, dalla nob. Bianca di Rosa, ebbe: Barbara (n. nel 1827 e sposata al nob. Giuseppe Pontoglio) e due maschi: Luigi IV e Girolamo, ai quali fecero capo due rami. Secondo i dati forniti dal Lechi: Luigi (1828-1893) sp. Anna Dotti da cui: a) Cecilia (n. 1859, m. 1920) sp. Giovanni Farina; b) Caterina (n. 1867) sp. il dott. Riccardo Fiorini; c) Carlo Antonio (n. 26 giugno 1860) marito di Carolina Baroni (n. 1868, m. 1910), dalla quale nacquero: 1) Giuseppina (n. 9 settembre 1894) sp. l' ing. Ferruccio Bettoni; 2) Luigina Anna (n. 7 marzo 1896) sp. il dott. Luigi Lazzaroni; 3) Luigi (n. 17 luglio 1898) sp. Emma Olivini; 4) Carlo Ottavio (n. 1 novembre 1900) sp. Ulrica Fattorini; 5) Lucia (n. 16 ottobre 1902) sp. il co. dott. Giovanni Rampinelli; 6) Gerolamo, (n. 16 novembre 1904) sp. Maria Betti Bonera; 7) Ippolito, (n. 22 settembre 1907) sp. Alessandra Bernè. Da Girolamo (1830-1875) di Luigi IV sp. Caterina Bordiga nacquero: Antonio (n. 1856 -1917) sp. Paolina Dorsch dalla quale nacque Donato (n. 1887 - 4 agosto 1967) marito di Angela Bozzi, da cui: Caterina (n. 1921) e Antonio (n. 1923); Bianca in Zattini, Camilla in Uberti e Orazio (n. 1862) sp. la contessa Giuseppina Rossi. La famiglia era nell'elenco dei nobili italiani iscritta col titolo di nobile (mf.). Stemma: "Partito, di rosso e d'azzurro, a quindici castagne d'oro ordinate in fascia uno, tre, quattro, sei; col capo dell'Impero. Capo d'oro all'aquila col volo spiegato di nero coronato d'oro".