HERDT

HERDT (o HERTZ) (de) Jan

Detto il Fiammingo. Di Anversa. Nel 1646-1647 figurava fra i maestri iscritti alla Gilda dei pittori dedicata a S. Luca di Anversa e nel 1648 entrava nel Sodalizio degli scapoli della stessa città. Scese poi in Italia e, secondo Maria Adelaide Baroncelli, soggiornò a Brescia probabilmente tra il 1658 e il 1662. Forse in tale anno partì dall'Italia per raggiungere a Vienna il fratello, gioielliere dell'imperatore Ferdinando. Dell'Herdt fu scoperta nel 1920 la firma nella pala dell'altar maggiore di S. Maurizio in Breno raffigurante "S. Maurizio" inginocchiato dinanzi alla Vergine col Bambino. Del pittore era conosciuta una "mirabile" testa di S. Elisabetta in S. Francesco d'Assisi a Brescia ora scomparsa e nominata l'ultima volta nella guida del Sala del 1834. La Baroncelli ha invece scoperto altre interessanti opere: precisamente nella chiesa di S. Giovanni in Desenzano una "bellissima pala" firmata "J. De Herdt F." raffigurante la Vergine tra nubi, S. Antonio di Padova e S. Valentino che, come scrive la Baroncelli, "ricorda il Rubens nel colore ricco, reso con una pasta suntuosa, nelle pennellate gettate alla brava; rivela il gusto fiammingo del suo autore nel vivo senso del ritratto e in certe minuzie da orafo che si trovano nonostante la così larga fattura della pala stessa. C'è tuttavia in essa un accento più caldo rispetto all'arte fiamminga; l'impostazione della pala è nostrana e dimostra, specie nella gloria schiumosa che rammenta Domenico Fetti, un certo influsso italiano sull'arte del pittore straniero". La Baroncelli attribuisce all'Herdt una pala raffigurante "Mosè che fa scaturire l'acqua dalla rupe" nella chiesa di S. Giorgio, a Lovere "tela di vasto respiro, assai interessante per l'inusitato movimento di masse, per la grandiosità di concezione, per le dimensioni stesse, insolitamente vaste". Non ritiene invece del pittore un quadro raffigurante la "Nascita di Gesù e l'adorazione dei pastori" che si trova nel coro di S. Maria in Valvendra, pure a Lovere. Propende invece sia una copia di un'opera dell'Herdt un ritratto a mezzo busto raffigurante S. Francesco di Sales nel parlatorio dell'ex convento delle suore Salesiane di S. Croce in Brescia. L'Herdt fu maestro in Brescia di Angelo Everardi detto, per questo, il Fiammenghino. Alla sua presenza il Fiocco attribuisce influssi nella maturazione dell'arte naturalistica di Giacomo Ceruti, il Pitocchetto e dell" incisività quasi calligrafica" di Pietro Bellotto.