GRECHIS o Greci o Greco
GRECHIS o Greci o Greco
Famiglia oriunda da Treviglio, trapiantati a Cemmo forse con Spineto de Grechis. Nel 1430 appare come testimonio ad un atto di compravendita, steso nella casa del nobile Comincino q. Cominzolo Federici in Angolo (uno dei favoriti di Pandolfo Malatesta) un msr. Girardus f. q. Spineti de Trevilio, habitator Zemi (Cemmo) Vallis Camonice. Qual professione esercitasse questo maestro Girardo lo si viene a conoscere dalla firma di suo figlio notaio, il quale in tutti i numerosi atti da lui stesi si sottoscrive sempre Johannes filius Girardi, e dopo la morte del padre filius quondam Girardi pictoris de Trevilio hab, Cemi. Girardo era dunque pittore e nel 1430 stava lavorando in Angolo, forse nella chiesa parrocchiale, ma più probabilmente nella casa del nobile Comincino Federici. Nel 1443 in un altro atto notarile riguardante Borno incontriamo ancora tre pittori come testimoni, il maestro Pietro e due figli (di cui non è dato il nome) di maestro Tonino tutti da Cemmo. Anche questi tre si trovavano a Borno, certo per ragioni di lavoro, forse nella vecchia parrocchiale, in seguito demolita, od in qualche altra chiesetta di quel territorio. Il famoso trittico, ora scomparso, di S. Siro di Cemmo, del quale parla il Fenaroli portava con la data 1447 anche questa firma «Parotus pinxit» che è forse lo stesso Pietro del 1443. Ad ogni modo intorno alla metà del sec. XV a Cemmo vi erano sicuramente tre pittori: maestro Girardo, maestro Pietro e maestro Tonino, nonché due figli di quest'ultimo anch'essi avviati all'arte della pittura, perché li troviamo aiutanti, almeno si può supporre, di maestro Pietro a Borno nel 1443. Maestro Girardo deve essere morto intorno al 1457, perché il figlio Giovanni, notaio, in quell'anno si firma quondam Girardi Pictoris. E probabile quindi che anche gli altri due maestri Pietro e Tonino (sembra certo che fossero fratelli) o poco prima o poco dopo lo abbiano seguito nella tomba. Nella chiesa dell'Annunciata di Borno, sotto gli affreschi del coro, con le date 1474 e 1475 salta fuori anche il nome «Pietro Giovanni da Cemmo». Più tardi, in un atto di investitura vescovile del 1533 si trova ricordato un «jacobus f. q. mgri Joannis Petri pictoris de Cemmo habit.». In una pergamena del 1465 riferentesi alla divisione dei beni della famiglia Greci si ricorda TriviCristoforus fq. Antonii olim Plati de Grechis de lio, Grecus Andrioli, Bazanus fq. Spineti de dictis Grechis de Trivilio ecc. Essendo anche Maestro Girardo figlio di Spineto ed oriundo da Trevilio: Magistro Girardo fq. de Trivilio hab. Zemi. Il Sina pensa che se Maestro Pietro o Paroto del 1443-1447 e maestro Tonino, ancora nel 1443, sono fratelli, è evidente che anche il loro cognome fosse quello di Grechi. Nel 1476 e fino al 1507 circa fu parroco di Berzo un Don Giovanni di Cemmo, della famiglia Grechi. Difatti sotto l'affresco principale della Cappella di S. Rocco in S. Lorenzo di Berzo, leggiamo tra l'altro: Venr. d. Presbitero Ioanne Grece de Cemo, rectore, ecc. 1504.Di più sull'architrave della porta maggiore della stessa chiesa di S. Lorenzo leggiamo altresì: 1486. R.D. Marcus de Calino Canon. brii. d. presb. Iohannes grecho f. qm. Petri Cemi R. Come si vede, anche il Rettore di Berzo fu della famiglia Grechi di Cemmo e figlio di q. Petri. Secondo una genealogia ricostruita da A. Sina da Spineto de Grechis discendono: Pietro detto Parotus pittore (1443-1447), Tonino pittore (1443), Bazano (1465), Girardo pittore (1430-1467), Giovanni detto "Plato". Da Pietro «Parotus» discendono don Giovanni, rettore di Berzo Inferiore (1476-1507), Pietro, frate agostiniano pittore (1486-1514), Pietro Giovanni, pittore (14741514) che a sua volta ha due figli: Giacomo e Pasino (ricordati nel 1532 e nel 1533). Da Girardo q. Spineto discendono Giovanni, (1457-1480) notaio (che ha due figli: Antonio, Giovannino, ambedue notai nominati in documenti del 1490) e Spineto da Hono dal quale discesero Girardo de Hono e Michele (1532). Da Giovanni detto «Plato» q. Spineto, discendono Antonio e da questi Cristoforo e Caterina, ancora minorenni nel 1465.