DUCCO Lodovico

DUCCO Lodovico

(Brescia, 11 novembre 1782 - Camignone di Passirano, 22 agosto 1855). Di Carlo e di Teresa Foresti. Conte. Fratello minore di Pietro (v.), trasportò l'abitazione da vicolo Borgondio nel palazzo Calini (di via Cairoli 2) che divenne, con palazzo Ugoni, la casa di convegno dei Federati bresciani. Si sposò due volte: la prima moglie, nob. Vittoria Fenaroli, morì di parto; la seconda, nob. Luigia Fè d'Ostiani, gli diede undici figli. Il conte Lodovico fece anche della villa di Camignone, un centro di propaganda patriottica. Ma non fu adatto al compito assunto. Arrestato il 21 settembre 1822 e tradotto a Milano, confessò tutto all'abilissimo giudice Salvotti, e le sue deposizioni compromisero parecchi ma specialmente Federico Confalonieri e Silvio Moretti. Accortosi del danno compiuto scrisse al giudice Salvotti, preoccupato della sorte dei suoi compagni da lui compromessi, per sollevarli dalle responsabilità e dichiarandosi pronto a pagare di persona. Il processo che prese il suo nome, finì l'8 maggio 1824 in una prima tornata con la condanna a morte di Ducco e di altri. Ebbe commutata la pena in vent'anni di carcere duro, ridotti poi a 5 anni, che scontò parte allo Spielberg e parte a Lubiana. Fu graziato nel maggio 1838 e giunse a Brescia con il Solera il 22 maggio. Nel settembre 1838 fu ad accogliere l'imperatore Ferdinando I in visita a Brescia. Ma in effetti si ritirò completamente dalla vita politica attiva alternando le sue cure alla famiglia e al piccolo comune di Camignone, di cui fu sindaco fino alla morte. Del suo passato non si premurò che di difendere il Solera, niente scrisse di sé.