CAMIGNONE
CAMIGNONE (in dial. Camignù, in latino Camignonis)
Paesello della Franciacorta centrale. E' a m. 226 s.m. e dista da Brescia km. 164. E' frazione del Comune di Passirano, ma parrocchia autonoma della vicaria di Iseo nella IV zona del Sebino. Gli abitanti (camignonesi) sono 1.314 circa. Il nome secondo il Guerrini deriverebbe da Cà - casa minor - minore. Ad E del paese esiste una cascina che si chiama Mignone. Secondo l'Olivieri deriverebbe da Caminus - fornace, officina, camino, o dal nome personale Caminio. Documenti del sec. XII lo indicano col nome di Camignano e altri del sec. XIII con quello di Camegnono o anche Camigni e ancora Camignano. Nell'Etimologia da casa minore il Guerrini individua una chiara origine monastica legata al monastero cluniacense di Rodengo. Ma Camignone dovette far parte fin dall'epoca romana di un pago romano forse di quell'ager Valentianus di cui è rimasto ricordo nel nome di Valenzano e che fu probabilmente la villa suburbana di un qualche ricco patrizio della "gens Valentia" ed il primo nucleo intorno al quale sorse poi il comune medioevale di Camignone. Verso il 1000 vi sorse una casa colonica dei monaci cluniacensi del vicino monastero di Rodengo e che trovandosi di solito presso le vie di comunicazione ospitavano gratuitamente anche viandanti e pellegrini. Casa più piccola in confronto ad altra che doveva sorgere sulla strada per Milano nella località di Camaione. Il culto del diacono S.Lorenzo e la denominazione di Bettole al gruppo di case poste lungo la strada provinciale parte dipendenti da Camignone e parte da Provezze, indicano l'esistenza di una diaconia primitiva, ripresa poi da una casa d'albergo (bettola) dalla quale nascerà poi (circa il sec. XV) la parrocchia di Camignone. Una vera comunità dovette sorgere nel profondo medioevo quando si formò una vicinia e sorse (sec. X) un castello o rocca in località S.Lorenzo, dove sono visibili ancora alcune forme architettoniche. In quell'epoca salì in potenza la famiglia Camignoni che trasferitasi a Brescia diede fin dal 1113 il nome ad una via della città. Religiosamente il paese gravitò sulla pieve di Bornato. La parrocchia andò formandosi nel sec. XV intorno alla chiesa di S.Lorenzo "in castro" già dotata nel 1410 di due benefici che poi furono uniti in quello parrocchiale. Fu forse dapprima affidata ai monaci come proverebbe il fatto che nel 1532 essa era data in commendo al chierico Orlandino Ricci di Chiari, addetto alla corte pontificia e poi canonico della cattedrale di Brescia. Questi in data 17 settembre 1535 permutava una pezza di terra in contrada Dosselli con altra nel territorio di Passirano. Agli inizi del 1600 don Benedetto Cirimbelli (morto nel 1625) faceva erigere l'altare alla Madonna del Rosario come ricorda un'iscrizione ivi murata. Il parroco don Pietro Zanagnolo iniziò circa nel 1865 l'ingrandimento della chiesa parrocchiale condotta a termine dal successore don Pietro Fusi, con l'aggiunta della grande scalinata che aveva suscitato grosse questioni. La chiesa venne poi nel 1883 decorata da Rubagotti di Coccaglio e affrescata da Tagliaferri di Lecco che dipinse gli otto medaglioni della volta. Grazie a testamento datato 28 gennaio 1565 di don Giovanni Battista Villa veniva eretto il monte frumentario per aiutare Camignone e Valenzano che continuò fino al 1882 quando un Decreto reale lo converti in "Cassa dei prestiti agrari". Il monte frumentario è ricordato da una lapide che si trova sulla porta di un'ampia scala dedicata a tale scopo e poi passata in proprietà alla fabbriceria. Vi si distinsero per carità e forza economica i Giordani. Vi ebbero ville i Coradelli che nel 1676 edificarono nella loro villa un oratorio. La villa è ora di proprietà Catturich. Parroci: Orlando de' Ricci di Chiari (1532 - 1535), G.B.Orisio (1566), Giuseppe Spini di Albino (Bergamo, 1566 - 1592), G.B. Giugno di Paderno (7 settembre 1592 - giugno 1607), Benedetto Cirimbelli di Brescia (o di Quinzano? ) (13 marzo 1608 settembre 1625), G.B. Villa di Agnosine (27 settembre 1625 - 28 gennaio 1665), Giulio De' Lorenzi di Rovato (4 aprile 1665 - 29 aprile 1693), Paolo Fenello (o Torello) di Ome (14 maggio 1693 4 novembre 1725), Francesco Girardello di Ome (22 febbraio 1726 - 3 ottobre 1748), G.B. Vineti di Polaveno (20 giugno 1748 - 22 marzo 1766), G.B. Seriati di Brescia (2 dicembre 1766 - 22 marzo 1808), Francesco Manessi di Monticelli Br. (4 giugno 1808 - 30 maggio 1829), Pietro Giorgio Zanagnolo di Sarezzo (22 agosto 1829 - 1875), Ezechiele Davini (21 settembre 1875 - 1883), Carlo Carli (23 ottobre 1883 - 1919), Angelo Rocco (2 marzo 1920 - 26 agosto 1955), Faustino Archetti (21 settembre 1955 - 31 dicembre 1966), Giuseppe Simonetti (1 gennaio 1967 ). Quattrocentesca se non antecedente era la chiesa di S.Faustino in monte che già nel 1567 era in decadimento e si era ridotta a rifugio di zingari. Nel 1609 il Catastico registrava i "terreni buoni" di Camignone" da cui si ricavavano "perfettissimi vini".