BULFERETTI Domenico

BULFERETTI Domenico

(Brescia, 4 settembre 1884 - Varese, 29 maggio 1969). Venne da famiglia originaria da Cedegolo e che aveva dato numerosi sacerdoti. Fece a Brescia gli studi medi frequentando anche con salti di classi, il Collegio Cesare Arici e distinguendosi presto per l'eccezionale conoscenza dei classici, in particolare di Dante tanto che in una pubblica accademia dimostrò di conoscere a memoria l'intera "Divina Commedia". Normalista a Pisa fu allievo del Pascoli che seguì poi all'Università di Bologna dove si laureò in lettere con ricerche sul vasto mondo scientifico-filologico di Angelo Poliziano. Al Pascoli dedicherà, dopo la morte, un grosso volume biografico. A Pisa fu in contatto con Giuseppe Toniolo mentre a Milano fu a contatto con T.Gallaratti Scotti e attraverso loro probabilmente, conobbe don Romolo Murri di cui fu seguace e sostenitore nella Lega Democratica Nazionale. Con Guido Zadei fu l'esponente del movimento democratico-cristiano murriano a Brescia e promotore della sezione della Lega Democratica Nazionale. Nel 1909 partecipò anche attivamente alla lotta politica a sostegno degli zanardelliani, contro il movimento cattolico ufficiale bresciano. Nel frattempo incominciò a pubblicare saggi e articoli di soggetto garibaldino, curò l'edizione dei "Poemi Illirici" del Tommaseo e diede alla luce un romanzo "Non sarà deputato". Chiamato ad insegnare a Varese, in pieno accordo con l'assessore dott. Luigi Zanzi, pose le basi del Liceo Classico, qualche anno dopo statizzato. Passò poi ad insegnare all'Accademia Humboldt di Berlino e poi a Torino, dove potè dedicarsi agli studi preferiti. Probabilmente per questo rinunciò ad una nomina all'Università di Cluy che gli venne fatta dopo la I Guerra mondiale. Nel frattempo si prodigò a tenere conferenze e lezioni in Università popolari di gran parte d'Italia. Fedele amico di Benedetto Croce ne seguì le teorie estetiche. Si dedicò intensamente a i studi foscoliani approfondendo la genesi dei "Sepolcri" e la storiografia politica e le liriche delle "Grazie" e pubblicando più tardi un volume sul Foscolo stesso. Studi accurati dedicò all'opera del Parini rilevando il carattere fondamentalmente diverso dei suoi quattro poemetti e la mancanza di unità estetica nel "Giorno". In saggi, in articoli e nell'introduzione alla "Morale Cattolica", mostrò la lunga formazione e le trasformazioni del capolavoro manzoniano dal "Renzo e Lucia" agli "Sposi Promessi" e poi ai Promessi Sposi" nelle due edizioni del 1827 e del 1840, dimostrando l'influenza del Rosmini. Antifascista, ebbe dal Regime ostacolata l'attività di conferenziere e di pubblicità, ma potè ugualmente in articoli sull'Ambrosiano" di Milano, tener vivi alcuni valori civili e richiamare l'attenzione su ben scelti libri e autori e rilevare anche le goffaggini di taluni personaggi della cultura ufficiale fascista. Tuttavia durante il fascismo dovette accontentarsi di scrivere più che pubblicare, raccogliendo negli anni '30 il materiale per due "romanzi critici" di quest'epoca: "Le tre Americhe" e "Uguccione da Lodi". Sfolla durante gli ultimi anni di guerra a Cuasso al Monte, partecipò all'attività del C.L.N. e nell'immediato dopoguerra fondò Ateneo Prealpino" che cercò di far diventare un centro di studi utili alle civili intese attraverso la conoscenza di lingue e culture diverse e alla attività economica. Tenne anche conferenze e lezioni nell'Università per stranieri di Siena, ma soprattutto, proseguì nel coltivare il genere difficilissimo del "romanzo critico" abbozzando in un assiduo lavoro preparatorio (come testimoniano gli innumeri manoscritti da lui lasciati) racconti, talvolta in certo modo ciclici, come "Molte vite", "Le vacanze dell'ingegnere", "Ruote", "Chiodi" e altri ancora. Si dedicò ancora fino all'ultimo dei problemi manzoniani discutendone con Gallarati-Scotti e svolse una lucida interpretazione dantesca incentrata sul Veltro. Fu amico di letterati e studiosi fra cui Umberto Cosmo, Gaetano Salvemini, Barbara Allason, Leone Ginzburg, ecc. Tra i molti titoli delle sue opere ricordiamo "La porta del Purgatorio Dantesco e altri lavori su Dante", "Pascoli: l'uomo, il maestro, il poeta", "Il trionfo della libertà di Alessandro Manzoni e la massoneria", "Non sarà deputato" (romanzo), "Gli amori Garibaldini di Ippolito Nevo".