BUCCELLENI Antonio

BUCCELLENI Antonio

(Brescia agosto 1785 -18 luglio 1864). Laureatosi in lettere a Pavia nel 1805, preferì ai codici la poesia, le lettere e l'insegnamento. La sua stessa laurea fu ricordata da una raccolta letteraria "Buccelleni laureato in legge". Brescia, (N. Bettoni 1805, in 8° pp. 71) alla quale collaborarono G.F. Borgno, C.Arici, A.Pilotti, ecc. pittura ecc. Fu professore di francese e di lettere nel Ginnasio ,di Brescia e di eloquenza e storia nel liceo di Belluno. Nel 1809 difese i confini del regno italico contro le incursioni dei tirolesi. Fu anche ottimo dicitore e partecipò alla vita dei salotti, bresciani. Tentò come il Nicolini la tragedia e nel 1819 lesse all'Ateneo il "Tebaldo Brusato" che però ancora nell'estate del 1864 andava rifacendo e che lasciò inedito. In gara con l'Arici, tradusse egregiamente l'Eneide che lesse mano mano all'Ateneo e vi fu premiata ma pubblicata soltanto nel 1858, quando l'autore la unì con il "Discorso sulla musica poetica alcune liriche e i due poemetti Viaggio al Mella, al Clisio e al Benaco" e le Selve. Tradusse inoltre con valentia Tibullo e Properzio. Amico di Vincenzo Monti. Con G.M. Febrari, Giovanni Labus e il Nicolini, fu amico del Foscolo. Nel 1807 recensì sul "Giornale Italiano" i "Sepolcri" del Foscolo e del Pindemonte. Frequentò soprattutto la casa di Gerolamo Monti e vi lesse Aristodemo di Vincenzo Monti" che gli fu amico e che gli inviò (come ad altri bresciani quali il Bianchi e l'Arici) le bozze dell'Iliade per averne consigli e traduzioni. Nel 1814 fu iscritto alla Accademia dei Pantomofreni e dal 2 gennaio 1814 fu socio dell'Ateneo. Nel 1818 era stato con l'Arici e l'Ab. Bianchi fra gli incensatori del Delegato Brebbia, ma poi aderì alla congiura dei Federati invitatovi dal cognato Angelo Rinaldini. Tradito a quanto sembra dal caffettiere Ronzoni, venne arrestato il 23 giugno 1823. Nel "processo bresciano", fu egli stesso traditore per cui il Bustico scrisse che "l'avvocato e poeta" molto stimato ottenne dall'Imperatore la promessa della totale impunità al prezzo infame della delazione allo scaltrissimo Salvotti "di concittadini e comprovinciali, tutti più o meno avversi al Governo, la maggior parte affiliati dall'Ugoni e dal Lechi, e appartenenti al ceto dei letterati così detti "romantici" e specialmente alla società di Girolamo Monti". Il più colpito dalla denuncia fu il conte Luigi Lechi. Il Buccelleni, come scrive il Re, sbalordì addirittura gli inquirenti con la rivelazione del nome di circa cento cospiratori, o sospettati per tali, così da indurre il Salvotti a proporre all'Imperatore la sospensione del processo. Sul suo tradimento venne poi steso il un velo pietoso per cui il Buccelleni potè continuare a svolgere la sua attività letteraria. Della sua tragedia il Vaglia loda lo stile vibrato e grave. Dei poemetti il Marpicati scrive che vi si "ammira una verseggiatura classica, elegante, forse più robusta che nell'Arici". "Sermone alla Municipalità di Brescia" in origine e utilità della favola dell'Ab. A.Bianchi (Brescia, N.Bettoni, 1866 in 4° p. 23). "Elegia ad imitazione di Callimaco sulla Mietitura (Ibidem p. 30); "Canzone in morte di Antonio Boschetti" (Ibidem p. 37); "Saggio di traduzioni: Libro IV dell'Eneide, Salmi I, III, V, VI, IX e XII di Davide" (Milano Cairo e Comp. 1807 in 8°); "L'Ombra di Galileo. Carme" (Milano, 1808 in 4°); "Elogio di Vittorio Alfieri, in Opere di Vittorio Alfieri" (Brescia, N.Bettoni 1809, 1811 in 8°); "I dipinti a fresco di Andrea Appiani. Carme lirico in versi sciolti" (Milano, 1809 in 4°); "Lettera a Nicolò Bettoni in risposta all'articolo di letteratura inserita nel n. 6 del Poligrafo" (Belluno, Tip. Tissi, 1811 in 8°); "Orazione funebre in morte del Consigliere Vincenzo Girelli recitato nella Chiesa Prepositurale di S.Lorenzo il 17 febbraio 1815" (Brescia, Bettoni 1815 in 8°); "Difficoltà di ben tradurre Virgilio e traduzione del 2° libro dell'Eneide" Lettura all'Ateneo nel 1818; "Il Tebaldo Brusati. Tragedia con discorso storico". Lettura all'Ateneo 1819; "Inno alla Beneficenza" (Brescia, Bettoni 1821 in 4° e 1822 in 4°); "Viaggio al Mella, al Clisio e al Benaco. Poemetto" (Brescia Nic. Bettoni 1821 in 4°, 1822 in 4°); "Episodio Virgiliano di Orfeo. Versione poetica" Lettura fatta all'Ateneo nel 1824; "Cenni sullo stile de' poeti Italiani del sec. XVII e XVIII" (Ib. 1825); "Poesie liriche" (Ib. 1826); "Orazione funebre dell'ab. Antonio Bianchi, letta nella chiesa delle Grazie" (Ib. 1828, in 8°); "Alla somma attrice cantante Luigia Boccadati Epistola" (Brescia, Tip. Minerva, 1837 in 12°); "Le selve. Poemetto" (Brescia, Tip. Cristiani, 1839 in 8°); "L'Eneide di Virgilio, versione italiana in versi sciolti, col Trattato sulla musica poetica, e poesie" (Brescia, Apollonio, 1858-1859 vol. 2 in 8°); Odi, sonetti, canzoni ecc., stampati in fogli volanti per l'ingresso di mons. G.M.Nave, per le nozze Brebbia-Folperti, per la conferita carica della Delegazione Provinciale al conte Giuseppe Brebbia ecc... "Per la preclara attrice Marietta Brambilla per la recita a lei devoluta la sera dell'11 settembre 1837 nel Teatro di Brescia. Ditirambo edito dagli ammiratori. A.B." (Brescia, Tip. Cristiani 1837 in 12°).