BROGNOLI Antonio

BROGNOLI Antonio

(Brescia, 21 dicembre 1723 - 13 febbraio 1817). Di Alfonso e di Teodora Olivi. Nobile, studiò presso il Collegio di S.Antonio dei Gesuiti a Brescia e il Collegio Imperiale dei Barnabiti a Milano. Fu poi a Parma per studiare Legge e Matematica, quest'ultima sotto la guida di P.Jacopo Belgrado. Ritornato definitivamente a Brescia nel 1743 si dedicò in collegamento con Durante Duranti, Marco Cappello, Francesco Tonicini e Carlo Scarsella alla poesia e in genere alle lettere "umane". Nel 1748 sposava Lucrezia Lupatini, di nobile e ricca famiglia dalla quale ebbe cinque figli: Giuseppe (1759-1806 ), Annibale (1753 - 1816) Alfonso (1756 - 1811), Luigi (1755-1821), e Paolo (1763-1835). Pio e benefico fece parte dal 1756 del Consiglio Generale della città. Dal 1762 al 1796 fu sindaco e deputato e nel 1796 (7 gennaio) abate nel consiglio generale di Brescia. Fu inoltre Provveditore ai Confini con l'Austria, presidente dell'ospedale, della Congregazione Delegata e Regionale. Messo in ombra dalla Rivoluzione bresciana giacobina fu dagli austro-russi nominato il 23 aprile 1799 Presidente Regio Imperial delegato della Nobile Congregazione Delegata. Il 2 luglio 1800 al ritorno dei francesi si allontanava da Brescia. Letterato e erudito fra i più noti dell'Accademia degli Erranti, degli Agiati di Rovereto (1753), dell'Accademia di fisica e storia naturale, dell'Adunanza Mazzucchelliana e dell'Accademia e poi dell'Ateneo di Brescia; fu presidente della Biblioteca Queriniana. Partecipò sempre attivamente alla vita culturale bresciana e specialmente alla società filarmonica istituita da Bertucci Dolfin nel 1757, e alle varie rappresentazioni teatrali di tragedie, ai carnevali, manifestazioni pubbliche con cantate, sonetti. Dagli interessi eclettici (si interessò di matematica, cosmogonia, filosofia, storia ecc.) il Bronoli fu anche poeta di una certa abilità di versificazione. L'opera sua maggiore sotto l'aspetto poetico è "Il pregiudizio" (Brescia, 1761), poema in ottave, diviso in dodici canti scritti, in occasioni diverse, e perciò non omogeneamente coordinate. Il poema, sotto figure allegoriche, narra l'assalto del Pregiudizio, che capitana un esercito di Fate e Befane al castello della Ragione. Questa aiutata dalla Critica e dell'Esperienza, si difende usando come armi di guerra una sorte di specchi ustori costruiti da un cristallo e da una lente (che significano la necessità di un raccordo costante tra il momento razionale e quello sperimentale) per cui riesce a mettere in fuga il Pregiudizio e il suo esercito. Il poema segue un cauto ma anche polemico accostamento del Brognoli alla tematica illuministica, che finisce (nel IV canto) col diventare una forte requisitoria contro i filosofi contemporanei dall'autore, divisi nelle schiere dei Pigmei, che dubitano di tutto, e dei Giganti che osano tutto, al di là degli stessi confini della razionalità. Il Brognoli assegna alla filosofia un compito essenzialmente pratico, sotto la guida del buonsenso. A.Quondam ha sottolineato come il "Pregiudizio" "illustra bene la collocazione del Brognoli tra quel gruppo d'intellettuali classicisti che tentano l'adeguamento alla nuova problematica illuministica, senza peraltro uscire dai limiti storici del razionalismo arcadico". "La sua opera, ha sottolineato ancora lo studioso, a volte trova momenti di caratterizzazione che spezzano la monotonia del procedimento moralistico, per allegorizzazioni piuttosto trasandate e configurano episodi di arguzia e piacevolezza satirica". Importanti sotto il profilo culturale sono anche gli "Elogi di Bresciani per dottrina eccellenti del sec. XVII" (Brescia, 1785), e specialmente la Conclusione nella quale, sempre secondo A.Quondam, il Brognoli "opera una sintesi del senso generale di quella cultura, che nell'Adunanza Mazzucchelliana trova il suo momento qualificante e la risoluzione intellettuale più coerente coi presupposti teorici del cauto razionalismo, dell'erudizione antiquaria e del classicismo". Opere: "Brognolius Antonius Brixiensis Hyrostaticae disciplinae propositiones ab eodem in Ducali Coll. Nob. Convict. pubblicae censurae subiectae loco, acroasi historica et critica ad eamdem disciplina" (Parmae, ex Rosato Typ. 1742 in 4°, le proposizioni e l'aggiunta sono però di P. Giacomo Belgrado); Sestine e sonetti per le nozze del Conte Bartolomeo Fenaroli per la co. Paola Avogadro in "Rime di M. Capello" (Brescia, Vendramini 1748 p. 16); "Cantata per l'ingresso di S.E. Bertucci Dolfin alla carica di Capitano e vice-podestà di Brescia" (Brescia, Bossini, 1757); Cantata a S. Ecc. Pier Andrea Capello in "Raccolta per P.A. Capello" (Brescia Pianta, 1760 in 4° gr.); "La lode" stanze a S.E. I.A. Capello (ibidem); Raggionamento dedicato al Conte Carlo Bettoni in "Governo di Marco Soranzo" (Salò, Righetti, 1784); "Orazione recitata P8 agosto 1761 nel solenne funerale del co. Girolamo Silvio Martinengo" (Brescia, Rizzardi, 1763); "La giostra all'Anello" (Brescia, Rizzardi, 1761 in 8°); "Orazione funebre nei funerali di S.E. fr. Grimani" (Brescia, Ragnoli 1779 in 4°); "Memorie Aneddote spettanti all'assedio di Brescia Pan. 1438" (Brescia, Berlendis, 1780 in 8°); "Elogio del Card. A.M.Querini" in "Raccolta di Elogi Italiani"- dell'ab. Andrea Rubbi (Venezia, 1782), "Il Governo di S.E. Mario Soranzo" in "Raccolta di Prose e di Poesie"fatte dal co. C.Bettoni; "Cantata a S.E. Giov. Grassi Capitanio di Brescia" (Brescia. Berlendis, 1784 in 4°); "Idillio per l'ingresso alla Chiesa vescovile di Brescia di Mons.Nava"; "Anacreontica ai Direttori del Teatro di Brescia" (Brescia, Berlendis, 1792 in 12°); "Per la morte della nob. Con. Margherita Mazzucchelli nata Duranti. Sonetti"; "Eacideo Argesile. Sciolti ad Ant. Brognoli, con la di lui Risposta (s. i. t. in 12°); "Anacreontica per le nozze Bonifaccio Canossa e Francesca Castiglioni" (Brescia, 1803 in 8°); "Elogi di Bresciani per dottrina eccellenti del sec. XVIII" (Brescia, Vescovi 1785 in 8°); Poesie liriche in Raccolte del tempo e specialmente nella raccolta Roncali. Lasciò manoscritti: "I miei pensieri", "Orazioni", "Parlate al Gran Consiglio in Città", "Olimpia. Tragedia di Voltaire tradotta ed accomodata per essere recitata da Dame e Cavalieri Bresciani"; "Lettere dodici sopra i difetti che regnano nè teatrali spettacoli italiani indirizzate all'egregia Dama la co. Bianca della Somaglia Uggeri"; "Risposta ai critici argomenti del P. Battista Da Ponte M.O. contro l'appendice pubblicata nelle Memorie Anedote dell'Assedio di Brescia circa l'apparizione de' S.S.Faustino e Giovita sulla mura di Brescia in difesa della città contro l'armata dei Visconti, guidata da Nicolò Piccinino"; "Apologhi"; Componimenti lirici e italiani; "La Morda Intermezzo per musica"; "Poema sopra le variazioni del Cappello e vicende dei cappelli de' maschi"; "Saggio di Cosmogonia"; "L'Eclissi del secolo illuminato" (Questi ultimi furono letti all'Ateneo di Brescia); Miscellanea di Iscrizioni Bresciane ed altre.