ARMAROLI

ARMAROLI

Erano coloro che fabbricavano o vendevano solo armature difensive, corazze, gambali, ecc. Perciò non sono da confondersi con gli "armaroli" moderni, che sono mercanti d'armi di qualsiasi tipo, e nemmeno con gli archibusari che vendevano armi da fuoco. Nei secoli XIV - XV gli armaroli provenivano dal Milanese o da altre provincie circostanti, e lavoravano per lo più per forniture militari alle truppe. Fecero parte fin dal 1574 dell'Università dei ferrari. In effetti, essi furono condizionati dalla politica del momento. Dopo un periodo di crisi all'inizio del Cinquecento, gli armaroli ripresero a pieno ritmo la loro attività e, dopo il 1517, gestivano già molte botteghe che però, causa le esose misure fiscali del governo veneto, scesero presto a sette soltanto. Dopo una ripresa dal 1533, si verificò una nuova crisi nel 1581, per il dazio sul ferro. Nel 1574 si era intanto costituita l'Università degli Armaroli, che trovò dei contraltari nei Fondaci delle armi di Brescia (1606) e di Gardone V.T. (1608), specie di officine che distribuivano e coordinavano il lavoro degli artigiani, ma spesso non trovavano vie commerciali per lo smercio. Nonostante le susseguenti crisi, gli armaroli bresciani si distinsero sempre più per la perfezione e la ricchezza del loro lavoro, come dimostra l'armatura dorata donata nel 1668 dalla Repubblica Veneta al re Luigi XIV. Il fenomeno degli armaroli rimane vivo ancor oggi, specie a Brescia e a Gardone V.T. e in altre località della Valtrompia, nonostante la industrializzazione del settore.