ARCHIVIO vescovile

ARCHIVIO vescovile

Ignote le sue origini. Il più antico registro che vi è conservato è del 1253 e riguarda l'amministrazione dei beni vescovili in Gavardo. I documenti più antichi o andarono dispersi o servirono come è il caso di un documento dell'epoca carolina a rilegare altri volumi. Sappiamo che il vescovo Guala portò con sé, costretto dalla necessità, documenti dell'archivio che furono poi recuperati da Azzone da Torbiato. Nel 1311 parte dell'archivio fu distrutta da un incendio mentre nello stesso anno e nel 1316 furono trafugati documenti restituiti nel 1338 da certo Fogazzi. L'archivio è composto fin da ora da due sezioni distinte: l'Archivio della Mensa vescovile e l'Archivio della curia. Il primo comprende gli atti dell'amministrazione vescovile (feudi, censi, ecc.) cioè dei beni posseduti dal vescovo di Brescia indemaniati nel 1797 dal Governo provvisorio. E' questo il fondo archivistico più ricco di documenti membranacei e cartacei dal sec. XIII al sec. XVIII. La seconda sezione, della Curia vescovile, comprende gli atti della vita diocesana, investiture di benefici, visite pastorali, sinodi, legati, beneficenze, atti del Seminario, Processi dei santi. Parte dell'Archivio andò deperendo dopo il 1797. Esso fu nascosto dalle possibili requisizioni giacobine nelle segrete della curia. Nel 1917, causa i primi bombardamenti aerei, parte dell'Archivio fu trasportata a Lucca e depositata in quell'Archivio di Stato, mentre durante gli anni della II guerra mondiale tutto l'Archivio venne sfollato nei locali dell'Oratorio di Ospitaletto. I ripetuti trasferimenti hanno scombussolato l'Archivio che in questi ultimi anni sta per essere riordinato. Tra gli archivisti è necessario segnalare agli inizi dell' "800 don Calimero Cristoni, che compilò l'inventario. Nel 1808 costituì il protocollo in sostituzione dei libri diversorum, memorabilium ecc. Tra gli altri archivisti bisogna segnalare Antonio Lodrini, mons. Luigi Francesco Fé d'Ostiani, mons. Paolo Guerrini (1910-1920), don Romolo Putelli che continuò il riordino costituendo una sezione particolare per le parrocchie e trasse dai documenti un'opera pubblicata nel 1936-1939 col titolo "Vita, storia ed arte bresciana nei secoli XIII - XVIII". Nel febbraio 1969 veniva nominato archivista don Antonio Masetti Zannini.