WINDSURF

WINDSURF

È la tavola a vela: si pratica stando in piedi su una tavola galleggiante di materiale plastico, munita di pinna direzionale fissa e albero snodato al piede, a cui è fissata una vela con doppio boma arcuato che consente di muoversi sulla superficie dell'acqua con l'aiuto del vento e di governarla avanzando o arretrando il centro velico. Ideato alla fine degli anni Sessanta in California dall'ingegnere aerospaziale Jim Drake, ben presto si diffonde anche in Europa fino a diventare, con l'edizione di Los Angeles del 1984, disciplina olimpica.


Nel Bresciano all'inizio degli anni Ottanta è già praticato da moltissimi appassionati particolarmente sull'alto lago di Garda e sull'alto Sebino, alla Corna dei Trenta Passi e a Lovere, favorito dalla presenza costante del vento. In quegli anni le scuole di windsurf sul Garda sono una quindicina sparse sul lago, ma la "tavola" ha il suo regno a Campione, Limone, Torbole e Riva del Garda, mete preferite dai surfisti europei per le favorevoli condizioni di vento.


A metà degli anni Ottanta in agosto, sul Garda, c'è una presenza media giornaliera di circa 5000 praticanti, soprattutto tedeschi e austriaci, che valicano il Brennero con appresso le loro tavole. Il windsurf diventa importante per gli operatori turistici e commerciali locali. Nell'aprile del 1983 a Gardone Riviera, presso il centro congressi di Villa Alba, si apre la 1ª mostra mercato delle tavole a vela, con oltre 1000 mq di esposizione, che sancisce il ruolo trainante di questo sport per il turismo del lago. Si organizzano anche gare come, nel 1981 a Limone, la "Dieci Miglia Dieci", regata internazionale, autentica "marcialonga" delle tavole a vela, e nel 1982, sempre a Limone, la 1ª edizione del Campionato europeo windsurf per giornalisti (disputato nel 1983 a Toscolano Maderno e nel 1984 a Campione).


L'uso delle tavole a vela, che «di anno in anno - scriveva "Il Giorno" del 15 dicembre 1981 - diventano sempre più aggressive sotto la spinta del loro impressionante dilagare», suscita le proteste della navigazione di linea, perché le migliaia di tavole che veleggiano in libertà causano notevoli intralci alle rotte dei battelli. Le amministrazioni gardesane sollecitano un intervento del legislatore per regolamentare l'uso delle tavole a vela diventando sempre più problematica la convivenza fra surfisti e i servizi delle navi di linea. Nell'estate 1983 suscita malumori l'ordinanza del pretore di Salò che dispone il sequestro delle tavole senza salvagente a bordo. Anni dopo il legislatore regolamenterà la materia.


Dopo un periodo di stasi, l'interesse per il windsurf è ripreso. Scomparse le tavole degli anni Ottanta, il surfista è ora interessato a tavole più corte adatte a compiere acrobazie. Sul Sebino nel 2002 è stata allestita, lungo la pista ciclo-pedonale della vecchia litoranea Vello-Toline, una piattaforma per partenza e approdo dei surfisti. In Italia il windsurf fa parte della Federazione Italiana Vela (FIV).