VISINTINI Fabio

VISINTINI Fabio

(Toscolano, 5 luglio 1902 - maggio 1984). Di Giovanni e di Letizia Tracagni. Laureatosi in medicina nel luglio 1927 a Padova, subito dopo essere stato imprigionato per una settimana per aver gridato «Abbasso il Duce, viva Lenin», fece il tirocinio nell'ospedale civile di Mantova, trasferendosi poi alla clinica psichiatrica di Torino fino al 1951, allorché venne chiamato docente all'Università di Parma. Direttore per 20 anni della clinica delle malattie nervose, fondò un'importante scuola. Fu tra i primi a introdurre in Italia un sistema di psicoterapia adottato in Francia e lo studio delle dinamiche interpersonali e familiari della schizofrenia.


Entrato in contatto con Franco Basaglia, convinto «della sua straordinaria scoperta terapeutica» gli offrì di assumere la direzione dell'ospedale psichiatrico di Colorno, vicino a Parma, garantendogli il trasferimento, almeno parziale, del suo gruppo medico per l'instaurazione di una comunità terapeutica che abbandonasse l'ideologia del prevenire - che, nel migliore dei casi, si affida alla proibizione di tutti i possibili stimoli dell'aggressività individuale: bevande, giochi, incontri con l'altro sesso, passatempi, orari variabili, libertà di iniziativa e persino riservatezza - e che andasse incontro al malato con amicizia e comprensione. Si adoperò perché fosse offerta a Basaglia una cattedra di igiene mentale che mantenne anche dopo il trasferimento a Trieste. Oltre a numerose pubblicazioni scientifiche ha lasciato "Memorie di un cittadino psichiatra" (Milano, Edizioni scientifiche, 1983).