VACCHI, de Vachis o Vachi

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VACCHI, de Vachis o Vachi

Figurano nel "libro d'oro" di Brescia, compaiono negli estimi della città del 1517. Erano originari da Caravaggio e si distinguono quali imprenditori edili e architetti. Il 5 luglio 1438, Antonio de Vacchi, sotto la minaccia dell'assedio delle truppe del Piccinino, viene incaricato, con Francesco Malvezzi, di esaminare lo stato delle mura di Brescia e di provvedere alle riparazioni. Con altri poi provvede a disporre turni di guardia sulle mura e sulle torri esterne con centurie e un corpo di riserva. Un Cristoforo de Vachis è impresario di costruzioni in Brescia nel 1469 e nel 1475, continuatore dell'attività professionale di suo padre, una delle personalità preminenti fra gli architetti lombardi di quei tempi. Il Nassino afferma: «sono antichi et nobil casa, ma Messer Hieronimo Vacha f. qd. Gratiadé è l'ultimo dei Vachi». Stemma: «D'azzurro, alla vacca d'oro, saliente, attraversata da una banda di rosso, caricata da tre rose d'argento». (Alias: «d'argento, bordato d'azzurro, alla vacca passante di rosso, con il capo d'azzurro pieno»).