TIMOTEO

TIMOTEO (Colpani) da Brescia

(Brescia, 18 ottobre 1669 o 1668 - 13 gennaio 1762). A vent'anni, il 19 agosto 1688, vestì l'abito cappuccino. Ordinato sacerdote, fu missionario nella Rezia e parroco di Sovegnino (1702). Fu predicatore apprezzato nelle principali città d'Italia, per vent'anni insegnò nelle scuole dell'ordine, fu guardiano dei conventi di Casatemori (1722-1725), Badia (1741-1742), Rezzato (1743-1745).


Ha pubblicato: "Il Cappuccino scozzese di mons. Giambattista Rinuccini, corretto dal P. Timoteo da Brescia Cappuccino" (Brescia, Bossino, 1735); "Il / cappuccino / scozzese, / edizione / quintadecima. / Aggiuntovi il compimento sino alla morte, raccolto dalle notizie / d'altri scrittori scozzesi, francesi e portoghesi. / Opera. / Non più veduta in Italia" (In Brescia, MDCCXXXVI, per Giambattista Bossino con licenza de' Superiori, 320 p.). Seguono numerose edizioni di G.B. Bossino, Brescia, 1740, 1742, 1754, 1759; della Stamperia de Rossi di Roma, 1759, 1760. Venne tradotto in spagnolo col titolo "El capuchino escocés. Escrito en toscano por Monsenor Juan Bautista Rinucci Obispo y Principe de Fermo, y continuada en el mismo idioma por el R.P. etc." (Madrid: Imp. del Reino, Calle de Silva, 1744, 214 p.); "Panegirici / di santi, / ed altri discorsi sacri / composti, / e detti in varie occasioni / dal p.f. Timoteo da Brescia / capuccino, / e da lui dedicati a sua altezza serenissima / Giuseppe Maria / Gonzaga duca di Guastalla, ec." (Brescia, MDCCXXXII, dalle Stampe di Jacopo Turlino, con licenza de' superiori); "Panegirico / della / B. Vergine Maria / detta / delle lagrime / in Treviglio. Recitato nella Chiesa della medesima l'Anno 1742 dal padre / Timoteo da Brescia / predicatore Cappuccino" (in "Raccolta di panegirici... dei minori cappuccini, decade prima", (Venezia, G. Corona, MDCCXLV, da p. 236 a p. 254) e in "Raccolta di discorsi panegirici... oratori... cappuccini... deca prima", (Venezia, MDCCLXII, Remondini, da p. 208 a p. 224) e in "Raccolta di panegirici ... seconda edizione... deca prima", (In Venezia, G. Zerletti, MDCCLXII, da p. 208 a p. 224); "Panegirico / in onore / di s. Giuseppe da Leonessa / missionario cappuccino. / Recitato nella Chiesa delle RR. MM. Cappuccine / di Brescia, nel Triduo della sua / Beatificazione l'Anno 1740. / Dal M.R. Padre / Timoteo da Brescia" (in "Raccolta di panegirici e orazioni... dei minori cappuccini, decada quarta", (In Venezia, G. Corona, MDCCXLVII, da p. 245 a p. 249) e in "Raccolta di discorsi panegirici... deca quarta", (In Venezia, MDCCLXII, Remondini, da p. 216 a p. 240) e in "Raccolta di panegirici... seconda edizione... deca quarta", (In Venezia, G. Zerletti, MDCCLXII, da p. 216 a p. 235); "Vita / del / b. Giuseppe / da Leonessa / Dell'Ordine de' Capuccini / recentemente Beatificato / dalla Santità di n: s: papa / Clemente XII. / Descritta da f. Timoteo da Brescia / dello stesso Ordine, / e dal medesimo dedicata / all'Illustriss.mo e Reverendis.mo / monsignor Antonio Redetti / vescovo di Bergamo" (In Brescia, MDCCXXXVII, per Giambattista Bossino con Licenza de' Superiori, 299 p.); "La vita / in compendio / de' due santi / Fedele da Simmaringa / e / Giuseppe da Leonessa capuccini novamente canonizzati / dalla santità di n: s: papa / Benedetto XIV / dedicata / all'illustrissimo signor conte / Gio: Battista Fioravanti" (Brescia, MDCCXLVII, per Marco Vendramino all'Ins. di S. Gaetano, con Licenza de' Superiori; II ed. ibidem, p. VIII - 110).


Il Bonari ("Cappuccini bresciani" p. 416-417) elenca anche i seguenti manoscritti: "L'amor proprio scoperto nell'esercizio di tutte le virtù", esisteva presso il P. Gaudenzio da Brescia; "L'uomo alle strette in materia di religione", esisteva presso Gianfrancesco Fattorini di Asola suo nipote; Passione di N.S. Gesù Cristo divisa in 46 giorni o meditazioni per il tempo di quaresima; con a fianco altrettante incisioni rappresentanti il punto della passione da meditare, esisteva presso il cardinal Angelo M. Querini, ed ora dovrebbe essere alla Queriniana; "Le Litanie di Maria SS. espresse in figure bene incise, con la spiegazione a fianco di tutti i titoli e simboli, che in esse litanie a Maria sono dati e la rappresentano" esiste nella Biblioteca dei RR. PP. Riformati di Rezzato; "Anno santo, cioè serie storica di santi, occorrenti tutti i giorni dell'anno, espressi in immagini colla compendiosa notizia della loro vita" dedicata al cardinal A.M. Querini, alla Queriniana A, V. 2. (Opera in-4 grande, di tal chiarezza e precisione di carattere, come più o meno sono tutti i di lui manoscritti, che a primo aspetto la diresti stampata. Inchiostro rosso e nero con numerose immagini); "Poesie varie in sesta rima sopra la vita di alcuni santi, corrispondenti alle loro figure (che doveano intercalarsi nel testo, come avea fatto con altre sue operette, ma che in questa mancano) di f. Timoteo da Brescia Cappuccino". (Il fascicolo consta di pag. 64 di cm 15 per 21, in buon carattere chiaro e ben conservato. Contiene: 1. Vita di S. Francesco, sono 52 sestine, seguite da un sonetto. 2. Vita de' ss. Martiri Faustino et Giovita, 20 sestine. 3. Vita di 132 anacoreti in altrettante sestine. 4. Vita di s. Antonio di Padova, 20 sestine. 5. Un sonetto sull'Immacolato Concepimento di Maria. Un altro è un atto di contrizione. Un altro in lode del ritratto del Cardinal Querini. 6. Sei sestine d'introduzione alle vite degli eremiti e eremite. 7. Altro sonetto pel Padre s. Francesco che presenta a Maria Ss. i propri figli; altro a Gesù; finalmente uno per messa nuova); "Meridianum in plano", alla Queriniana C. 11,5. È una buona tavola fornita d'ago magnetico, colla quale si può trovare la Pasqua secondo la decisione del Concilio Niceno. Dedicata al cardinale A.M. Querini.


Il Bonari soggiunge: «in Asola in una sala della casa già Paris, ora del signor Pietro Clerici-Bagozzi, esiste una magnifica meridiana disegnata e scolpita in marmo bianco di Rezzato e collocata in piano suolo sulla quale il sole segna il preciso meriggio di tutti i giorni dell'anno. Porta scolpita l'iscrizione seguente: "Meridianum in plano, etc., industria R.P. Timotei Brix. Cap. 1738". Lavoro giudicato più perfetto di quelli di monsignor Bianchini di Roma e del Cassini in Bologna, i quali segnano solo i gradi e non i giorni».