TERNI, Società Altiforni Acciaierie e Fonderie di Terni

TERNI, Società Altiforni Acciaierie e Fonderie di Terni

Industria siderurgica fondata nel 1884 da V.S. Breda con il nome di Società degli Altiforni Fonderie e Acciaierie Terni (v.). Nel 1885 rilevava tutte le miniere della zona di Pezzaze con relative strutture e proprietà di superficie, iniziando lavori di escavazione nelle gallerie Regina, Stese e Bandera. Come scriveva il periodico "La Valtrompia" la "Terni spese un mezzo milione, in opere di adattamenti stradali, murari, in macchinari e soprattutto nella costruzione di una comoda miniera che dalla strada carrozzabile, andasse orizzontalmente a scoprire di fianco, il così detto filone del minerale di ferro. E quando la miniera internatasi a ben 450 metri, si trovò quasi in faccia al minerale già scoperto dalle altre miniere più su nel monte; quando si era nella certezza che l'industria avesse a definitivamente consolidarsi, i lavori cessarono improvvisamente e da 20 anni, la Società Temi a segno di sua vita, qui, non conserva che l'istituzione d'un buono e scrupoloso guardaboschi". L'abbandono, avvenuto nel 1894, lo stesso periodico lo attribuiva agli "inadatti mezzi di trasporto" nelle "mal sistemate strade" e soprattutto nel fatto che la Terni aveva trovato nell'isola Elba minerale sufficiente per i propri stabilimenti. La Terni aprì poi uno stabilimento a Darfo, oltre che a Lovere. Nel maggio 1957 la Terni di Darfo assieme alle centrali di Resto, Mazzullo e Darfo veniva venduta per 18 miliardi circa a Gianfranco Banzato delle Nuove acciaierie e fonderie venete di Padova. All'epoca della massima espansione lo stabilimento di Darfo attivava 4 forni per ferro leghe e produceva annualmente circa 20 mila tonnellate di prodotto. Nel novembre 1980 entrava in Cassa di integrazione. Successivamente l'attività si è andata riducendo e nel 1986, al momento della chiusura, funzionavano nella sede darfense soltanto due forni con non più di 12 mila tonnellate annue di produzione.