SOTTINI Giacomo

SOTTINI Giacomo

(Brescia, 4 maggio 1890 - 2 giugno 1950). Di Francesco e di Giulia Novelli. Pittore decoratore. Nato da famiglia conduttrice di una ditta di decorazioni (v. Sottini Francesco, ditta) frequentò la Scuola Moretto dal 1904 al 1911; quindi la sezione serale fino al 1915, durante l'ultimo anno meritando il Premio Lorandi di L. 45 nel corso di plastica e decorazione, conferitogli da Arnaldo Zuccari, direttore della scuola. Combattente durante la grande guerra intraprese poi l'attività nella ditta paterna, di cui divenne titolare nel 1932, ampliandola e vincendo appalti importanti. Appassionato di teatro, amico dell'editore Vittorio Gatti, del pittore Giuseppe Mozzoni, di Luigi Melati (v.) e di Belleri, esplicò l'attività recitativa nella Filodrammatica di S. Alessandro, e per vari teatri di oratorio realizzò numerose scenografie. Fu in rapporti, e probabilmente allievo, con i fratelli Eugenio e Patrizio Soardi (v.), scenografi, dei quali sono conservati presso la famiglia Sottini vari bozzetti di lavori da loro eseguiti. Anche se assai saltuariamente, collaborò con il pittore Vittorio Trainini alla realizzazione di affreschi per le decorazioni di chiese.


Autore di disegni a carboncino, fu essenzialmente acquarellista e con questa tecnica realizzò numerosi dipinti sia a carattere scenografico, sia di paesaggio. Come ebbe a scrivere Riccardo Lonati: «Accurato, costruttivo il tratto usato nella ripresa di architetture dal sapore d'antico, come una "piazza di città" custodita dalla figlia, presso la quale si sono vedute altre opere: un interno di rustico, viuzze d'un mondo esotico animate da personaggi in costume orientale... più sciolta e distesa la composizione dei panorami colti in varie località, al Vo, dove sovente è stato ospite dell'avv. Baresani, sul Chiese, a Lavenone, Malcesine, Venezia "La piazzetta". Accurati alcuni scorci locali, con la chiesa di S. Zeno al Foro, la fontana di palazzo Soncini, dal valore documentario». Assorbito dall'attività artigianale, per la quale il 19 marzo 1958 l'Unione provinciale artigiani, cui faceva capo, gli ha conferito la medaglia d'argento alla memoria, Giacomo Sottini esplicò rarefatta attività espositiva, tanto che una sola mostra personale è ricordata, ad Iseo, e rare sono le partecipazioni a collettive, delle quali resta documentata la sindacale del 1942 ove esponeva «Monte Navazzo», «Bagnanti», «Lavenone», «Cima Zeno». I giudizi espressi lo dicono tuttavia artefice dalla notevole espressività.